Battisti mondiali. Elijah Brown in Italia parla di creatività, dialogo e corridoi umanitari

Il Segretario generale dell’Alleanza battista mondiale, Elijah Brown, in visita a Roma. Fra le sue tappe di viaggio: il dialogo battista-cattolico, un’udienza con papa Francesco e il “taglio del nastro” della compiuta ristrutturazione della più antica chiesa battista di Roma, in via del Teatro Valle

Elijah Brown parla in occasione della celebrazione per il compiuto restauro della più antica chiesa battista di Roma, in via del Teatro Valle. 15 dicembre 2022

Roma (NEV), 16 dicembre 2022 – Abbiamo intervistato il pastore Elijah Brown, Segretario generale dell’Alleanza battista mondiale (ABM), che si trova in questi giorni in Italia.

Il suo viaggio italiano: un’occasione di condivisione e dialogo. Quali sono le tappe più significative di questa sua visita?

Foto tratta da www.osservatoreromano.va/it/news/2022-12/quo-285/per-il-dialogo-tra-battisti-e-cattolici.html

È stato un onore unirmi alla delegazione dell’Alleanza battista mondiale nell’incontro finale di una terza fase del Dialogo Battista-Cattolico. Questa fase si è concentrata sul Vangelo e sulla Testimonianza della chiesa nel mondo. In un tempo in cui il secolarismo è in aumento in molti luoghi, Battisti e Cattolici insieme affermiamo il nostro impegno per Gesù Cristo e la chiamata della Scrittura a vivere il Vangelo con umiltà ma con coraggio. Oltre a molte ore di sessione attorno al tema del dialogo, l’incontro di quest’anno è stato anche occasione per visitare la Comunità di Sant’Egidio; il cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la promozione dell’Unità dei Cristiani; e per un’udienza privata con papa Francesco. Precedenti incontri di questa terza fase del dialogo si sono svolti a Waco (in Texas, negli Stati Uniti d’America). A Varsavia (Polonia). E in forme online a causa della pandemia.

Sono grato inoltre di stare insieme all’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI), una parte importante della famiglia di 246 membri dell’ABM in 128 paesi e territori. Abbiamo trascorso del tempo di condivisione, in conversazione orante sul ministero in Italia e nel mondo, presso l’ufficio UCEBI. Condividendo i pasti con i pastori e partecipando a un momento di celebrazione per il compiuto restauro della chiesa battista di via del Teatro Valle.

Qual è, secondo lei, la sfida più urgente per le chiese battiste a livello globale?

La prima sfida urgente che le chiese battiste globali devono affrontare è la continua chiamata a vivere con una fedele testimonianza del Vangelo nel mondo di oggi. Ogni battista è un missionario. Con la nascita di una bambina nelle Filippine, diverse settimane fa, per la prima volta il mondo ha superato gli 8 miliardi di persone. Nel prossimo futuro, si prevede che la popolazione mondiale crescerà di un altro miliardo di persone, in particolare in Africa e nel sud-est asiatico. Nell’amore abbondante di Dio, ogni persona è invitata a entrare in una relazione personale con Dio, ricordando che ogni persona è fatta a Sua immagine e somiglianza. I battisti sono chiamati a condividere il Vangelo.

Foto di Ismael Paramo – Unsplash

E qual è la sfida di ogni credente?

La seconda sfida urgente è vivere in presenza di Cristo, che sia dove si soffre la fame, nello sfollamento, in guerra o nella persecuzione. Dobbiamo accompagnare coloro che soffrono e vivere come operatori di pace, attivi, in rettitudine, pace e gioia. Un colpo di stato militare continua a colpire intere comunità in Myanmar, dove la scorsa settimana il pastore Hkalam Samson, ex Segretario generale della Kachin Baptist Convention, è stato ingiustamente arrestato ed è detenuto in una prigione militare segreta. Il 26,5% di tutti i battisti dell’ABM vive in un contesto in cui sperimenta le forme più estreme di fame, guerra e persecuzione. Milioni di persone sono state ingiustamente costrette a fuggire dalle loro case in Ucraina, e 46 chiese battiste sono state danneggiate o completamente distrutte dalle forze militari russe. Allo stesso tempo, la più ampia famiglia battista ha aiutato più di 1 milione di sfollati. La nostra preoccupazione non è solo per i battisti o solo per i cristiani, ma per tutti coloro che sono in grande sofferenza, oppressione o ingiustizia. Tra le tante ferite del mondo, i battisti sono chiamati a vivere il Vangelo.

Qual è la sua preghiera per la famiglia battista mondiale, in particolare qui in Italia?

Possa il Signore riempire ogni Chiesa con la creatività dello Spirito Santo nel condividere e vivere il Vangelo nella posizione strategica dell’Italia con il suo impatto fortemente presente in Europa, nel Mediterraneo e attraverso molti corridoi umanitari. Nel mezzo di molte transizioni politiche ed economiche, possa il Signore portare pace giusta e stabilità. E possa ogni persona in Italia, indipendentemente da come sia arrivata, trovare nella Chiesa l’amore trasformante di Gesù Cristo.

Può dirci uno dei suoi versetti biblici a cui è più legato?

In questo periodo natalizio, possa il mondo conoscere l’annuncio profetico dell’angelo Gabriele in Luca 1:17, che gli adulti volgano i loro cuori ai bambini. Possano esserci molte celebrazioni significative e famiglie piene di amore, con genitori e adulti che si impegnino a migliorare la vita e l’esperienza di gioia dei bambini. Eppure, altrettanto sicuramente oggi, ci sono bambini dimenticati e trascurati, sfruttati e maltrattati, o intrappolati nelle guerre combattute dai loro genitori. È facile, nella nostra stanchezza, enfatizzare i nostri bisogni piuttosto che sacrificarci con continuità per i bambini che non hanno ancora voce. Nella violenza di oggi, possiamo vivere come umili annunciatori del Natale, rivolgendo i nostri cuori con amore a tutti i bambini del mondo.

Da quando ho iniziato il mio incarico di Segretario Generale, ho spesso meditato sul versetto di Romani 14:17 (“perché il regno di Dio non consiste in vivanda né in bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo”, ndr). Il Regno di Dio non è una questione di mangiare o bere, o come potremmo riassumere oggi, il Regno di Dio non è una questione di ciò che possiamo consumare o di ciò che può consumarci. Piuttosto, il Regno di Dio è una chiamata per ogni persona a vivere con giustizia, cioè una giusta relazione con Dio; con la pace, cioè in un giusto rapporto con gli altri; e con gioia, cioè con un carattere trasformato, che vive con abbondante gioia in tutte le circostanze. In mezzo alla solitudine, alle pressioni e alle persistenti ingiustizie, possa lo Spirito Santo soffiare attraverso di noi mentre cerchiamo attivamente di vivere con gisutizia, pace e gioia.