
Roma (NEV), 16 dicembre 2022 – Abbiamo intervistato il pastore Elijah Brown, Segretario generale dell’Alleanza battista mondiale (ABM), che si trova in questi giorni in Italia.
Il suo viaggio italiano: un’occasione di condivisione e dialogo. Quali sono le tappe più significative di questa sua visita?

È stato un onore unirmi alla delegazione dell’Alleanza battista mondiale nell’incontro finale di una terza fase del Dialogo Battista-Cattolico. Questa fase si è concentrata sul Vangelo e sulla Testimonianza della chiesa nel mondo. In un tempo in cui il secolarismo è in aumento in molti luoghi, Battisti e Cattolici insieme affermiamo il nostro impegno per Gesù Cristo e la chiamata della Scrittura a vivere il Vangelo con umiltà ma con coraggio. Oltre a molte ore di sessione attorno al tema del dialogo, l’incontro di quest’anno è stato anche occasione per visitare la Comunità di Sant’Egidio; il cardinale Kurt Koch, prefetto del Dicastero per la promozione dell’Unità dei Cristiani; e per un’udienza privata con papa Francesco. Precedenti incontri di questa terza fase del dialogo si sono svolti a Waco (in Texas, negli Stati Uniti d’America). A Varsavia (Polonia). E in forme online a causa della pandemia.
Sono grato inoltre di stare insieme all’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI), una parte importante della famiglia di 246 membri dell’ABM in 128 paesi e territori. Abbiamo trascorso del tempo di condivisione, in conversazione orante sul ministero in Italia e nel mondo, presso l’ufficio UCEBI. Condividendo i pasti con i pastori e partecipando a un momento di celebrazione per il compiuto restauro della chiesa battista di via del Teatro Valle.
Qual è, secondo lei, la sfida più urgente per le chiese battiste a livello globale?
La prima sfida urgente che le chiese battiste globali devono affrontare è la continua chiamata a vivere con una fedele testimonianza del Vangelo nel mondo di oggi. Ogni battista è un missionario. Con la nascita di una bambina nelle Filippine, diverse settimane fa, per la prima volta il mondo ha superato gli 8 miliardi di persone. Nel prossimo futuro, si prevede che la popolazione mondiale crescerà di un altro miliardo di persone, in particolare in Africa e nel sud-est asiatico. Nell’amore abbondante di Dio, ogni persona è invitata a entrare in una relazione personale con Dio, ricordando che ogni persona è fatta a Sua immagine e somiglianza. I battisti sono chiamati a condividere il Vangelo.

E qual è la sfida di ogni credente?
La seconda sfida urgente è vivere in presenza di Cristo, che sia dove si soffre la fame, nello sfollamento, in guerra o nella persecuzione. Dobbiamo accompagnare coloro che soffrono e vivere come operatori di pace, attivi, in rettitudine, pace e gioia. Un colpo di stato militare continua a colpire intere comunità in Myanmar, dove la scorsa settimana il pastore Hkalam Samson, ex Segretario generale della Kachin Baptist Convention, è stato ingiustamente arrestato ed è detenuto in una prigione militare segreta. Il 26,5% di tutti i battisti dell’ABM vive in un contesto in cui sperimenta le forme più estreme di fame, guerra e persecuzione. Milioni di persone sono state ingiustamente costrette a fuggire dalle loro case in Ucraina, e 46 chiese battiste sono state danneggiate o completamente distrutte dalle forze militari russe. Allo stesso tempo, la più ampia famiglia battista ha aiutato più di 1 milione di sfollati. La nostra preoccupazione non è solo per i battisti o solo per i cristiani, ma per tutti coloro che sono in grande sofferenza, oppressione o ingiustizia. Tra le tante ferite del mondo, i battisti sono chiamati a vivere il Vangelo.
Qual è la sua preghiera per la famiglia battista mondiale, in particolare qui in Italia?
Possa il Signore riempire ogni Chiesa con la creatività dello Spirito Santo nel condividere e vivere il Vangelo nella posizione strategica dell’Italia con il suo impatto fortemente presente in Europa, nel Mediterraneo e attraverso molti corridoi umanitari. Nel mezzo di molte transizioni politiche ed economiche, possa il Signore portare pace giusta e stabilità. E possa ogni persona in Italia, indipendentemente da come sia arrivata, trovare nella Chiesa l’amore trasformante di Gesù Cristo.
Può dirci uno dei suoi versetti biblici a cui è più legato?
In questo periodo natalizio, possa il mondo conoscere l’annuncio profetico dell’angelo Gabriele in Luca 1:17, che gli adulti volgano i loro cuori ai bambini. Possano esserci molte celebrazioni significative e famiglie piene di amore, con genitori e adulti che si impegnino a migliorare la vita e l’esperienza di gioia dei bambini. Eppure, altrettanto sicuramente oggi, ci sono bambini dimenticati e trascurati, sfruttati e maltrattati, o intrappolati nelle guerre combattute dai loro genitori. È facile, nella nostra stanchezza, enfatizzare i nostri bisogni piuttosto che sacrificarci con continuità per i bambini che non hanno ancora voce. Nella violenza di oggi, possiamo vivere come umili annunciatori del Natale, rivolgendo i nostri cuori con amore a tutti i bambini del mondo.
Da quando ho iniziato il mio incarico di Segretario Generale, ho spesso meditato sul versetto di Romani 14:17 (“perché il regno di Dio non consiste in vivanda né in bevanda, ma è giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo”, ndr). Il Regno di Dio non è una questione di mangiare o bere, o come potremmo riassumere oggi, il Regno di Dio non è una questione di ciò che possiamo consumare o di ciò che può consumarci. Piuttosto, il Regno di Dio è una chiamata per ogni persona a vivere con giustizia, cioè una giusta relazione con Dio; con la pace, cioè in un giusto rapporto con gli altri; e con gioia, cioè con un carattere trasformato, che vive con abbondante gioia in tutte le circostanze. In mezzo alla solitudine, alle pressioni e alle persistenti ingiustizie, possa lo Spirito Santo soffiare attraverso di noi mentre cerchiamo attivamente di vivere con gisutizia, pace e gioia.