Violenze nel Regno Unito. La reazione delle chiese

Immagine tratta da https://urc.org.uk/a-urc-statement-on-the-ongoing-civil-unrest-in-the-uk/

Roma (NEV), 8 agosto 2024 – Un’ondata di violenze si sta consumando nel Regno Unito in queste prime giornate di agosto. Il Paese, già sconvolto dal caso del ragazzo di 17 anni che il 29 luglio scorso a Southport, vicino a Liverpool, ha accoltellato diverse persone e ucciso tre bambine, si trova ad affrontare una profonda crisi di identità. Le violenze sarebbero alimentate, fra l’altro, da un’intensa campagna di disinformazione sulle origini del ragazzo. Pretesti e razzismo, instabilità sociale e campagne di odio hanno fatto il resto. In diverse città le proteste sono degenerate, mentre ieri migliaia di persone sono scese in piazza a Londra, Liverpool e altrove per manifestare contro la deriva razzista e violenta.

Moltissime chiese hanno rilasciato dichiarazioni, condiviso preoccupazioni e preghiere.

“Moschee attaccate, hotel con richiedenti asilo all’interno dati alle fiamme e altri atti di violenza e vandalismo, sono notizie davvero devastanti. Tali atti di aggressione e di odio nei confronti di minoranze innocenti, molte delle quali sono esse stesse vittime di ingiustizie, non possono mai essere giustificati” ha dichiarato il pastore Steve Finamore, Presidente dell’Unione battista di Gran Bretagna.

La Chiesa metodista in Irlanda si è detta “sconvolta” dall’appello alle proteste “anti-immigrati” previste in tutta l’Irlanda del Nord sabato 3 agosto. “Condanniamo i piani dei gruppi di estrema destra all’interno della nostra società, piani che intendono portare le persone in strada, fomentando la paura e l’odio e rendendo le nostre comunità inospitali per molti che ci vivono. Ci opponiamo a tutte le narrazioni che dividono le persone in base alla razza e alla nazionalità o che minano la coesione sociale, la legge e l’ordine. Lo scioccante attacco a Southport ci ha rattristato e inorridito tutti. Tuttavia, usare questo come pretesto per proteste anti-immigrazione è ripugnante” si legge in una nota diramata dalla stessa chiesa. “Chiunque abbia fatto dell’Irlanda la propria casa appartiene a questo luogo”, ha detto il Presidente della Chiesa metodista in Irlanda, pastore John Alderdice.

La Presidente della Conferenza Metodista britannica, pastora Helen Cameron, e la Vice-Presidente, Carolyn Godfrey, hanno rilasciato la seguente dichiarazione: “La Chiesa metodista deplora l’uso della violenza e dell’intimidazione contro gli sfollati, gli emarginati e le persone vulnerabili. Siamo inorriditi dal fatto che la tragica uccisione di tre bambine e il ferimento di altri siano stati usati come scusa per rivolte e disordini”.

La Chiesa Riformata Unita, in un comunicato, ha condannato le violenze esprimendo profonda preoccupazione per le vittime. Sottolineando l’importanza dei valori di rispetto e tolleranza, la dichiarazione si conclude con queste parole: “Siamo al fianco degli amici e dei vicini neri e asiatici, dei richiedenti asilo e dei rifugiati. Ci opponiamo all’odio in tutte le sue forme, compresa l’islamofobia e l’antisemitismo, e chiediamo a tutti i cristiani di offrire amicizia e sostegno a tutti coloro che oggi sono spaventati o bisognosi”. 

L’arcivescovo di Canterbury Justin Welby, da parte sua, con il rabbino capo Sir Ephraim Mirvis e l’arcivescovo cattolico romano di Westminster, il cardinale Vincent Nichols, insieme a due dei più importanti imam sunniti e sciiti della Gran Bretagna, l’imam Sayed Razawi, imam capo e direttore generale della Scottish Ahlul Bayt Society e l’imam Qari Asim, presidente del comitato consultivo nazionale delle moschee e degli imam, hanno scritto una lettera al Times. I firmatari condannano la violenza ed elogiano i volontari che si sono prodigati per riparare i danni, con un appello alle istituzioni e a tutti al fine di ripristinare la coesione sociale.

Altre reazioni sono giunte dalla Chiesa cattolica in Inghilterra e Galles, da “Chiese insieme” in Inghilterra, dal Consiglio delle Chiese Irlandesi, dai Quaccheri in Gran Bretagna, dall’Esercito della Salvezza e da altre chiese.


Per saperne di più leggi anche:

UK: i social media rischiano di incitare alla violenza e all’odio | Euronews

Le rivolte anti immigrazione nel Regno Unito sono diventate un problema per il governo – Il Post

Churches respond to violent protests (ctbi.org.uk)

Times letters: Faith leaders unite against hatred and violence | The Archbishop of Canterbury