Come è ormai consuetudine, le collette raccolte durante il culto della prima domenica di dicembre sono destinate a supportare le attività della Commissione sinodale per la Diaconia (CSD-Diaconia valdese). Quest’anno le offerte di domenica 1° dicembre andranno a favore dei servizi che la Diaconia valdese svolge nei territori di frontiera. La domenica della diaconia non è però solo un momento per supportare concretamente il lavoro della Csd, ma anche un’occasione per informare le chiese sulle attività, i servizi e le iniziative avviate. Ecco quindi qualche informazione sulla situazione alle frontiere e sul lavoro della Diaconia valdese.
Le zone di confine del Nord Italia, come Trieste, Ventimiglia e Oulx-alta val Susa, dove la Diaconia valdese – Csd opera da diversi anni, sono diventate nel tempo veri e propri crocevia per migliaia di migranti che, lasciandosi alle spalle percorsi difficili e pericolosi lungo la Rotta del Mediterraneo o la Rotta balcanica, cercano di raggiungere l’Europa continentale. La mancanza di un adeguato supporto istituzionale nei punti di transito italiani, combinata con politiche europee sempre più restrittive, ha contribuito a creare una crisi umanitaria prolungata e silenziosa.
Dal 2015, con la sospensione dello spazio Schengen da parte della Francia, la situazione alla frontiera è diventata sempre più critica. La polizia francese respinge sistematicamente i migranti, riammettendoli in Italia senza una corretta valutazione delle loro condizioni o dei loro diritti.
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