Roma (NEV/Riforma), 25 novembre 2024 – Etichettata come un “disastro”, laconferenza sul clima COP29 si è conclusa nel caos e nella rabbia nelle prime ore di domenica mattina 24 novembre, quando i paesi più ricchi hanno raggiunto un accordo finanziario che è stato respinto a gran voce dalle principali nazioni in via di sviluppo.
Nel testo le nazioni che trainano l’economia globale hanno accettato di erogare 300 miliardi di dollari l’anno in aiuti climatici per i paesi in via di sviluppo entro il 2035 « attingendo da un’ampia varietà di fonti, pubbliche e private, bilaterali e multilaterali». Ma le nazioni più povere, che hanno fatto meno per causare il cambiamento climatico ma ne hanno sofferto di più le conseguenze, avevano chiesto alle loro controparti ricche di erogare almeno 1,3 trilioni di dollari in sovvenzioni senza vincoli per aiutarle a gestire gli impatti climatici.
I vari leader delle fedi riuniti in Azerbaijan hanno voluto affermare che le popolazioni dei Paesi più poveri sono diventate vittime del cambiamento climatico, pur non essendo responsabili delle emissioni globali.
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