Roma (NEV), 1° dicembre 2024 – Dal 25 novembre (Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne) al 10 dicembre 2024 (Giornata mondiale dei diritti umani), l’Agenzia NEV pubblica a puntate, una pagina al giorno, i contributi del Quaderno della Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI) “16 giorni per vincere la violenza”.
Tutte le puntate: 16 giorni contro la violenza sulle donne 2024 Archivi – Nev
Qui di seguito, la riflessione di Ilaria Valenzi. Il commento biblico è a cura di Kirsten Thiele.
C’è ancora domani, regia di Paola Cortellesi, 2023
Nell’Italia del secondo dopoguerra, Delia si ribella al marito violento,
conquista il suo spazio di parola e di esistenza
Il corpo ordinato. Generi e cariche nella politica e nelle norme
L’affermazione del ruolo pubblico delle donne, che identifichiamo generalmente con la partecipazione alla vita politica, ha inizio negli Stati Uniti con le lotte per il suffragio universale di metà Ottocento e con la nascita dei movimenti per l’affermazione dell’elettorato attivo e passivo. Anche i movimenti nati intorno alla denuncia della condizione femminile nelle fabbriche hanno contribuito non poco a diffondere il tema dello sfruttamento, con ciò favorendo la coalizzazione e la rappresentatività femminile in campo politico e sindacale. Soltanto a partire dagli anni ’20 del Novecento questo diritto prende corpo, in Europa come in America, grazie alle lotte, spesso cruente, delle donne. In Italia, la prima partecipazione delle donne al voto è avvenuta il 2 giugno 1946: è stato riconosciuto come tale atto ebbe un ruolo fondamentale per l’affermazione della forma repubblicana. In quella occasione, 21 donne furono elette all’Assemblea costituente.
Non tutto è stato, tuttavia, conquistato. L’affermazione del principio di uguaglianza sostanziale e della democraticità effettiva delle istituzioni pubbliche è tema che, ancora oggi, ci accompagna. Nel tempo, la parità di genere nelle cariche politiche e istituzionali è stato trattato secondo soluzioni legislative di ricerca di equilibri di rappresentanza. Diritto e politica sono tuttavia qualcosa di più di una, seppur essenziale, quota rosa: si tratta di leggere e interpretare principi fondamentali del vivere insieme con lenti nuove e affermare con azioni il loro insito potenziale inclusivo. Uno sguardo nuovo, che liberi l’immagine e la cultura politica da visioni giuridicamente non più sostenibili.
VERSETTO
Dio creò l’uomo a sua immagine; lo creò a immagine di Dio; li creò maschio e femmina. E Dio vide tutto quello che aveva fatto, ed ecco, era molto buono. (Gen.1,27.31)
COMMENTO
Bello è Dio – così cantavano già gli antenati – e bello ha fatto l’uomo.
E affinché l’uomo sia ancora più bello
ne ha fatto due, uomo e donna, donna e uomo.
Con le proprie mani li ha fatti,
membra forti e fragili ha dato loro e un volto come specchio del suo amore.
E ha fatto i loro corpi e tutti i sensi
che siano l’uno per l’altra, affinché lo lodassero e si amassero.
Li ha fatti a sua immagine, a immagine di Dio sono fatte.
In Dio non c’è chi domina e chi obbedisce.
Non c’è chi veste ogni carica, politica o ecclesiale che sia, e altre no,
ma tutte/i e due hanno la stessa dignità e devono avere le stesse possibilità
di rivestire ruoli nella società e nella chiesa.
E ha dato loro potere su ogni cosa su questa terra,
affinché lo studino e lo custodiscano e lo curino.
Dio ride la sera del sesto giorno.
Le sue grida di gioia echeggiano tra le stelle: “Tutto è molto buono”.
PREGHIERA
Dio, nostro Padre e nostra Madre, ci hai creati tutti diversi, ciascuno e ciascuna di noi è così un essere unico. Ed ecco che le nostre differenze diventano causa di conflitto e di violenza, di sopraffazione e umiliazione. Soffia di nuovo dentro di noi il tuo Spirito di verità, di amore, di pace e di giustizia.
Affinché possiamo realizzare insieme il mondo, come tu lo hai pensato. Amen
DOMANDA per discutere
Uomini e donne esercitano il potere in modo diverso?