Roma (NEV), 3 dicembre 2024 – Dal 25 novembre (Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne) al 10 dicembre 2024 (Giornata mondiale dei diritti umani), l’Agenzia NEV pubblica a puntate, una pagina al giorno, i contributi del Quaderno della Federazione delle donne evangeliche in Italia (FDEI) “16 giorni per vincere la violenza”.
Tutte le puntate: 16 giorni contro la violenza sulle donne 2024 Archivi – Nev
Qui di seguito, la riflessione e il commento biblico a cura della FDEI.
Linguaggio e corpo nella televisione
14 anni fa, era il 2010, usciva un bel libro di Lorella Zanardo, “Il corpo delle donne”* un libro scritto con brio ed ironia e molte verità. Sarebbe ancora attuale e andrebbe letto. Eppure, sfogliandolo oggi, viene da dire che molte cose sono cambiate anche se il tema del corpo delle donne in televisione è ancora attuale, ma vanno osservati i cambiamenti. Direi che la vera novità è nel linguaggio che viene usato dal corpo-donne. È qui che c’è il cambiamento maggiore. Il linguaggio televisivo si è banalizzato, è stupido se non falso, fatto di opinioni non sostenute e le donne in questo quadro sono diventate delle vere apripista: “penso”, “credo”, “per me”, “io direi che”. Molti discorsi nei dibattiti, dove c’è da dire che sono presenti più donne di una volta, sono aperti da premesse che consentono di dire quello che si vuole nel vuoto. E fa cultura. Quello che diceva Zanardo, del corpo esposto, perfetto, sempre giovane o simil giovane è ancora l’immagine delle donne in televisione, che anche oggi privilegia donne sempre perfette, nelle pettinature, nel corpo, nei vestiti… però quasi sempre banali nel loro eloquio.
Insomma le donne che oggi ci propone la TV sono sempre perfette nel corpo, ma non portatrici di informazioni e riflessioni serie e pacate, semmai aggressive e litigiose. È così che ci vuole la TV.
È così che vogliamo essere viste e considerate? Dove sono le donne che pensano, fanno ricerca, interrogano la realtà?
LIBRO: *Lorella Zanardo, Il corpo delle donne, Feltrinelli, 2010
Versetto
Poiché ora vediamo come in uno specchio, in modo oscuro, ma allora vedremo faccia a faccia; ora conosco in parte, ma allora conoscerò appieno, come anche sono stato appieno conosciuto. (1 Corinzi 13, 12)
COMMENTO
Le parole di Paolo ai Corinzi riguardano la realtà di Cristo. La fede sfida la confusione di chi vive in modo oscuro. Ma c’è una promessa: “allora la conoscerò appieno”, allora potrò conoscerla, viverla, perché “anche io sono stato appieno conosciuto”.
È la relazione con Dio che ci permette di andare al di là di uno specchio, che ci fa vedere in modo oscuro, a credere che sia possibile avere una relazione con Dio perché “siamo stati da lui pienamente riconosciuti”!
È la possibilità dei cristiani, uomini e donne, bambine e bambini, di vivere con fiducia in questo mondo oscuro e anche agire per cambiarlo. Con timore, ma anche con certezza. È il dialogo con Dio che ci guida in questo percorso perché non siamo soli e sole nel nostro agire. Ci aiuta a vedere, ad esempio, quanto la TV possa farci vedere il mondo in modo oscuro. Quanto l’immagine che la TV ci rimanda è che le ingiustizie, la povertà, la violenza, le guerre siano realtà inevitabili, così da farcele accettare. Passivamente. Eppure si può cambiare, si può criticare. È una sfida, ma anche un impegno che oggi ci viene richiesto.
Preghiera
Signore, rendici tuoi e tue testimoni. Mettici all’ascolto della Tua Parola e facci scoprire che essa contiene una promessa che ci dà forza, perché Tu ci dici, come ci ricorda il profeta Isaia: “Ecco, faccio una cosa nuova: proprio ora germoglia, non ve ne accorgete? Aprirò anche nel deserto una strada, immetterò fiumi nella steppa. “(Isaia 43,19)
Amen
DOMANDA per discutere
Se la TV è lo specchio della realtà, a che realtà ci rimanda?