Avvento 2024. Tolleranza, cooperazione, biodiversità. IV settimana

immagine tratta da https://cnrs.academia.edu/Fran%C3%A7oiseBriquelChatonnet

Roma (NEV), 18 dicembre 2024 – Riceviamo e pubblichiamo da parte della Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI).

La GLAM propone, per le quattro domeniche di Avvento, alcune riflessioni e testi biblici sui temi della tolleranza, della cooperazione, della biodiversità. Come “extra” ci sarà un “dono” di Avvento, il 24 dicembre. Segui sul NEV tutti i contenuti. Qui, l’introduzione.


Settimana 4  – dal 22 dicembre

Giona 4,5-10

Poi Giona uscì dalla città, e si mise a sedere a oriente della città;
si fece quivi una capanna, e vi sedette sotto, all’ombra,
stando a vedere quello che succederebbe alla città.

E Dio, l’Eterno, per guarirlo della sua irritazione,
fece crescere un ricino, che montò su di sopra a Giona per fargli ombra al capo;
e Giona provò una grandissima gioia a motivo di quel ricino.

Ma l’indomani, allo spuntar dell’alba,
Iddio fece venire un verme,
il quale attaccò il ricino, ed esso si seccò.

E come il sole fu levato, Iddio fece soffiare un vento soffocante d’oriente,
e il sole picchiò sul capo di Giona, sì ch’egli venne meno,
e chiese di morire, dicendo: ‘Meglio è per me morire che vivere’.

E Dio disse a Giona: `Fai tu bene a irritarti così a motivo del ricino?’
Egli rispose: `Sì, faccio bene a irritarmi fino alla morte’.

E l’Eterno disse: `Tu hai pietà del ricino per il quale non hai faticato,
e che non hai fatto crescere, che è nato in una notte e in una notte è perito;

e io non avrei pietà di Ninive, la gran città,
nella quale si trovano più di centoventimila persone
che non sanno distinguere la loro destra dalla loro sinistra,
e tanta quantità di bestiame?’

Giona, dopo aver fatto arrivare a Ninive il messaggio di Dio, costruisce una capanna fuori città da dove aspettare di vederne gli effetti. Dio fa crescere una pianta per rafforzare il suo conforto e all’indomani la fa divorare da un verme per dare un ulteriore insegnamento al suo messaggero riottoso: la sua vigilanza e la sua potenza di azione per ogni creatura usando per ciò non solo un profeta di Israele, ma anche una creatura vegetale.

Daniel Vogelman, Dalla parte di Giona (e del ricino), Giuntina 2021

La pianta, chiamata come comparsa nella avventura di Giona, è la protagonista della vita sulla Terra. Per il loro intreccio con la vita animale e per i servizi che esse offrono, le piante sono essenziali ed è per questo che la deforestazione è inaccettabile.

Vogliamo ricordare Wangari Muta Maathai, nata il 1° aprile del 1940 a Ihithe, un villaggio nella zona degli altipiani centrali del Kenya, che iniziò nel 1977 in maniera capillare ad invitare le donne kenyote a lavorare insieme per piantare alberi. La sua Fondazione ne riuscì a piantare circa 50 milioni.

E’ stata la prima donna africana a ricevere il Nobel per la pace nel 2004 con una significativa motivazione: “La pace nel mondo dipende dalla difesa dell’ambiente”, in linea con quanto dichiarato da lei stessa nello stesso anno: Tutte le guerre si sono combattute e si combattono per accaparrarsi le risorse naturali che stanno diventando sempre più scarse in tutto il globo. Se veramente ci impegnassimo a gestire queste risorse in modo sostenibile, il numero dei conflitti armati diminuirebbe di certo. Preoccuparsi per la protezione dell’ambiente e lottare per l’armonia ecologica sono modi diretti di salvaguardare la pace”.