Buon compleanno, Culto evangelico!

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Roma (NEV), 23 dicembre 2024 – La trasmissione radiofonica di RAI Radio1 ha compiuto quest’anno 80 anni di vita. Per marcare questo anniversario, la puntata del Culto evangelico di domenica 22 dicembre ha mandato in onda un’intervista del conduttore Luca Baratto a Marco Davite e a Domenico Bemportato che raccontano gli inizi del programma e alcuni momenti successivi. La riportiamo qui di seguito. per chi volesse invece ascoltarla, la trova a questo link di RAIPLay Sound dal minuto ’11 “34 al minuto ’20 “48. 


L’attuale conduttore, pastore Luca Baratto

Luca Baratto:  Care ascoltatrici, cari ascoltatori, si sta ormai per chiudere il 2024 e in questi ultimi giorni dell’anno vogliamo svelarvi qualcosa che, più si va avanti con gli anni meno si dice: la nostra età. Quanti anni abbiamo? 80! Il Culto evangelico quest’anno ha compiuto 80 anni! Non male, vero? 

La prima messa in onda di una predicazione evangelica alla radio è infatti dell’autunno 1944, da Roma, quando la Capitale era sotto la giurisdizione del comando anglo-americano. Un particolare non indifferente per la nostra storia.

Ne parliamo con due amici del Culto evangelico: Marco Davide, già regista e capo redattore della rubrica televisiva “Protestantesimo” e curatore di un bel libro che racconta la storia della presenza evangelica nel servizio pubblico radiotelevisivo.

E Domenico Bemportato, membro della chiesa battista di Roma Centocelle e produttore di programmi radio e musica evangelica. Iniziamo proprio con Domenico, torniamo indietro nei decenni, nell’atmosfera della Roma liberata. Come è nato il Culto evangelico?

Domenico Bemportato: Per rispondere alla tua domanda dobbiamo partire da quella che era la situazione delle famiglie evangeliche italiane nel 1944: tranne in qualche caso, difficilmente si potevano celebrare di nuovo dei culti nelle chiese. Naturalmente, gli evangelici italiani speravano che con l’arrivo delle truppe alleate angloamericane presto le cose sarebbero cambiate ed effettivamente fu così. Piano piano riprendono le riunioni ma molte persone sono ancora isolate, sfollate; come fare per raggiungerle e portare il conforto della parola di Dio?

Il capitano George Lair e il pastore Vincenzo Veneziano nel 1944

Nella ricorrenza della della liberazione di quest’anno, la signora Mirella Veneziano, che ringrazio e che sono certo ci sta ascoltando in questo momento, mi ha raccontato che suo padre Vincenzo era stato nel 1944 uno dei pastori battisti che predicarono alla radio. Come è stato possibile tutto ciò? All’epoca c’erano solo delle radio locali per le comunicazioni militari!

Valeva la pena approfondire. Così ho iniziato una ricerca e ho trovato negli Stati Uniti, negli archivi della missione battista americana, un documento, e anche delle foto, molto interessante dove si riporta che il cappellano George Lair,  capitano del 335° battaglione dell’esercito degli Stati Uniti, una domenica di settembre del ’44 fa visita e partecipa al culto in una chiesa Battista a Roma, dove Vincenzo Veneziano, il padre di Mirella, era pastore. Partecipa a questo incontro anche il pastore Manfredi Ronchi.

Ed ecco allora che si forma un consiglio di pastori, costituito non solo da battisti ma anche da valdesi, metodisti e altre chiese evangeliche, che chiede espressamente al cappellano George Lair la possibilità di trasmettere delle predicazioni attraverso Radio Roma, ormai sotto il controllo del comando.

Il 12 novembre 1944 il pastore valdese Paolo Bosio predica per la prima volta alla radio sul Salmo 103 “benedici anima mia il Signore e non dimenticare alcuno dei suoi benefici”. Un messaggio di riconoscenza e di speranza. Credo possiamo ritenere il 12 novembre 1944 come l’inizio di questo programma di RAI Radio1. Il Culto evangelico ha quindi ottant’anni.

Luca Baratto: Grazie, Domenico. Tu hai citato la signora Mirella Veneziano – la figlia del pastore Veneziano, uno dei primi predicatori del Culto evangelico – che avremmo voluto avere con noi oggi. Questo non è stato possibile per ragioni di salute. La salutiamo direttamente dai nostri microfoni questa domenica mattina.

E adesso sentiamo Marco Davite. Dal dopoguerra ad oggi la radio è cambiata, è cambiata la società italiana, e sono cambiate anche le chiese evangeliche; tanto per dire, nel 1967 è nata la Federazione delle chiese evangeliche in Italia. Com’è cambiato di conseguenza il Culto evangelico?

Marco Davite: E’ cambiato significativamente, credo, perché fino a quel momento il

Il libro, non distribuito, “Dalla pellicola al digitale” a cura di Marco Davite

programma durava 15 minuti e conteneva unicamente la predicazione. Ho trovato una lettera dell’11 settembre del 1968, in cui il Presidente della neonata Federazione evangelica scrive una lettera al Direttore Generale della Rai, auspicando che: “voglia prendere in considerazione la posizione degli evangelici italiani in un servizio pubblico di primaria importanza come quello della Radiotelevisione Italiana”. La risposta della Rai è positiva, e il 2 febbraio 1969 va in onda la prima puntata del Notiziario Evangelico, con il quale la trasmissione passa dai 15 agli attuali 25 minuti.

Luca Baratto: Ed è, più o meno, la stessa struttura del Culto evangelico di oggi. Marco, ci sono stati altri cambiamenti significativi?

Marco Davite

Marco Davite: La nascita della Federazione ha portato importanti cambiamenti per quelle chiese che hanno deciso di aderirvi. Per quello che riguarda la comunicazione, le chiese si sono dotate di un Servizio Stampa Radio e Televisione che ha permesso la creazione di una agenzia stampa, il NEV notizie evangeliche, e la nascita della rubrica televisiva Protestantesimo di RAIDUE, oggi in onda su RAITRE.

Per quanto riguarda proprio il Culto Evangelico sono invece iniziati i seminari di formazione per i predicatori, perché un conto è predicare in chiesa, tutt’altra cosa è predicare alla radio o alla televisione. Ricordo, e anche Domenico Bemportato ricorderà, dato che alcuni di questi seminari li abbiamo condotti insieme, che vi parteciparono davvero in tanti.

Io allora ero molto giovane, facevo un po’ il ragazzo di bottega, gli esperti veri e propri erano Renato Maiocchi, che aveva fatto uno stage di formazione alla BBC a Londra, e Roberto Sbaffi, che era stato il primo coordinatore del Servizio Stampa Radio e Televisione.

Si è venuta a formare una rosa di predicatori altamente qualificati per la predicazione attraverso la radio, che per molti anni ha contribuito al successo di questa trasmissione, che negli anni ruggenti della radiofonia ha sfiorato anche il milione di ascoltatori.

Domenico Bemportato

Luca Baratto: Siamo in chiusura. Una domanda ad entrambi: secondo voi, qual è la caratteristica o le caratteristiche distintive che hanno accompagnato il Culto evangelico in tutti questi anni? Marco Davite…

Marco Davite: Ha colto quella che è la caratteristica della Riforma Protestante del 1500 che ha messo messo al centro della vita della chiesa la predicazione della Parola di Dio, come è contenuta nelle Sacre Scritture. Anche il Culto evangelico ha cercato di mettere sempre al centro la predicazione dell’evangelo. Nel corso di questi 80 anni, ho fatto un rapido conto, sono andate in onda più di 4000 predicazioni in cui centinaia di pastori e pastore evangeliche hanno cercato di portare il messaggio del  vangelo nelle case degli italiani. E speriamo che il Culto evangelico possa continuare a farlo per altri ottant’anni.

Luca Baratto: Domenico Bemportato …

Domenico Bemportato: I dati di ascolto lo confermano. Sicuramente il Culto evangelico è ascoltato non solo dagli evangelici ma anche da altre persone. Quindi posso augurare al “culto evangelico alla radio” di accendersi ancora per tanti anni.

Luca Baratto: Un grazie a Domenico Bemportato e a Marco Davite per essere stati con noi e per le loro parole. Cogliamo questo momento per ringraziare le nostre ascoltatrici e i nostri ascoltatori che magari ci seguono da anni … forse non da ottanta, ma magari qualcuno anche sì!

Un pensiero di ringraziamento anche alle generazioni di predicatori e predicatrici che ci hanno accompagnati nei decenni. Un grazie riconoscente a tutti coloro che si sono impegnati e impegnate per la realizzazione del Culto evangelico dalla Roma liberata dagli angloamericani fino ad oggi a Saxa Rubra, quasi Natale 2024. Grazie!