Roma (NEV), 23 dicembre 2024 – All’inizio di ogni anno la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) lancia un tema per la Settimana della Libertà (legata alla festa del XVII Febbraio), evento che invita a uscire dalla propria autosufficienza e a guardare al prossimo, con spirito laico e cristiano, per rispondere della libertà di cui godiamo mettendola al servizio di chi oggi è meno libero o affatto libero.
Il tema che propone il Consiglio della FCEI per la Settimana della Libertà 2025 è “Italia povera, povera Italia” e, su questo, sarà pronto a breve il tradizionale opuscolo di ausilio alle chiese che vorranno approfondire la questione.
Nell’opuscolo si affrontano alcune declinazioni della povertà in Italia a partire da alcuni dati Istat. Ad esempio, l’8,4% delle famiglie in Italia e il 9,7% degli individui residenti vive in povertà assoluta, numeri che crescono se parliamo di standard di vita corrente; in numeri assoluti il Nord Italia ha più poveri rispetto al Sud; il 13,8% dei minori residenti in Italia sono in povertà assoluta.
Un fenomeno sempre più importante in Italia è quello della cosiddetta “povertà lavorativa”, che riguarda chi, pur avendo un lavoro stabile, non ha però una retribuzione “sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa” (art.36, Costituzione).
La povertà assume, pertanto, in Italia un carattere multiforme e multidimensionale.
Oltre al già citato tema del lavoro povero, l’opuscolo affronterà la questione della povertà sanitaria, legata alla crisi dell’assistenza territoriale, sia nelle zone più periferiche sia in maniera più strutturale e particolare nel Sud, e alla difficoltà di assicurare un sostegno alle persone più anziane e in difficoltà. Tratterà, altresì, della povertà demografica e culturale, legata alle competenze, della povertà ambientale (ovvero derivata da crisi climatica e incuria dei territori) e della povertà legale (ovvero connessa alla diffusione della criminalità organizzata).
L’opuscolo non vuole in alcun caso essere esaustivo, ma intende favorire una discussione pubblica su un tema di cui non si parla quanto si dovrebbe e, spesso, quando se ne parla, viene affrontato con un fatalismo che le chiese cristiane evangeliche in Italia non possono accettare in alcuna maniera. Il Consiglio della FCEI auspica che sulla povertà in Italia le chiese locali sappiano mettersi in rete e individuare dei partner, affinché sul tema non cali il silenzio, ma possano sorgere delle idee, pratiche e proposte.