Roma (NEV), 5 febbraio 2025 – “Siamo tutti consapevoli che il mondo sta cambiando, non solo come è naturale, con il trascorrere delle generazioni” scrive la presidente della Fondazione centro culturale valdese (FCcv), Bruna Peyrot, in una lettera che introduce due filoni di approfondimento promossi dalla stessa FCcv. Tuttavia, prosegue Peyrot, “la trasformazione che stiamo vivendo è più profonda. Le tragedie (stragi di umani) che pensavano sigillate nella storia del Novecento, almeno quello europeo, la logica di guerra e di possesso che prevale sul rispetto del diritto internazionale e dell’idea stessa della legge come norma regolatrice delle relazioni, umane e politiche, un’informazione semplicistica e superficiale che non indaga la complessità, tutto questo genera in noi un senso di impotenza. Come lo affrontano donne e uomini credenti? Certo non abbiamo risposte in merito. Possiamo offrire però uno spazio dove, insieme, diventare consapevoli di ciò che sta passando, da un lato aprendo un dialogo con studiosi e ricercatori che si interrogano come laici sui significati dell’esistenza, dall’altro riflettendo sulle ‘azioni’ che si compiono, che sono possibili, nei confronti delle ‘fragilità’, comprese le nostre. Dedichiamo questo ‘ramo’ a Bruno Rostagno* che ne era stato importante animatore”.
Il primo filone di approfondimento si intitola Cristiani nel mondo. Fede e politica nel XXI secolo. La rassegna inizia il 14 febbraio e prevede quattro appuntamenti, che spazieranno dal tema della vita a quello della fede e tecnologie, passando per il tema della fragilità, per concludersi con musica e poesia.
Un altro ‘ramo’ che inizierà in aprile riguarda i Conflitti nel mondo, un capitolo purtroppo “sempre aperto e molto vasto. Perché parlarne? – Spiega ancora la presidente – La convinzione è che ogni conflitto ci riguarda, lontano o vicino. Ci riguarda perché in tempi di globalizzazione l’azione di un paese rientra nell’interesse o meno di un altro, perché la vasta tipologia (sempre più tecnologica) delle armi nei vari conflitti riguarda anche molte delle industrie e dei centri di ricerca tecnologica in Italia, perché infine, non possiamo lasciare soltanto a dichiarazioni teoriche la solidarietà verso chi soffre su di sé la non applicazione dei diritti umani universali. Seguiteci, dunque! E’ importante mantenere presidi culturali di pensiero critico e anche di gioia per capire insieme le cose”.
La Fondazione centro culturale valdese propone così, con nuovo slancio, le sue attività culturali che impegnano la trasformazione del pensiero in “costruzione” con iniziative, incontri, scambi e percorsi.
La Fondazione Centro culturale valdese, con sede a Torre Pellice (TO), nasce nel 1989 per iniziativa della Società di studi valdesi e della Chiesa valdese, custodendo e valorizzando un ricco patrimonio culturale attraverso la Biblioteca e il Museo valdese. Oltre a promuovere la cultura protestante e collaborare con enti italiani e internazionali, ospita anche l’Archivio storico della Tavola valdese e l’Ufficio per i beni culturali.
*Bruno Rostagno, pastore e teologo, ha contribuito attivamente alla Fondazione Centro culturale valdese. Tra le sue opere, Dio incontra, ama, unisce – Introduzione alla fede evangelica (Claudiana). Rostagno ha unito profondità di visione e impegno per la giustizia nel suo ministero e nella ricerca storica e culturale.