Verso il 21 marzo. Centro Diaconale La Noce e Libera contro le mafie insieme a Palermo

Immagini La Noce - Centro Diaconale Palermo

Roma (NEV), 13 febbraio 2025 – Il Centro Diaconale “La Noce” di Palermo ha ospitato ieri l’assemblea pubblica in preparazione della XXX Giornata della Memoria e dell’Impegno in ricordo delle vittime innocenti delle mafie.

Un appuntamento – ogni 21 marzo a partire dal 1996, e per quest’anno previsto a Trapani – inserito nel più ampio percorso di avvicinamento alla giornata, fatto di riflessioni, incontri di formazione e mobilitazione nelle scuole e nei territori.

“Grazie a Don Luigi Ciotti e alla rete di Libera Palermo contro le mafie per averci coinvolti ancora una volta in questo momento di responsabilità collettiva e a tutte le persone che hanno partecipato – si legge sulla pagina Meta dell’Istituo – . Perché la memoria sia impegno concreto per la verità e la giustizia sociale. Ringraziamo il presidente della Commissione e Vigilanza regionale antimafia on. Cracolici per la sua partecipazione all’assemblea. La lotta alle mafie si costruisce nei territori, attraverso cultura, lavoro, diritti e servizi, è dovere di tutte e tutti noi difenderli e garantirli”.

È stata un’assemblea molto partecipata, come ha raccontato all’agenzia NEV la direttrice del Centro Diaconale La Noce, Anna Ponente: “ricca di spunti di riflessione sul tema della memoria viva e della responsabilità, sia individuale che collettiva. Si è parlato in particolare del ruolo fondamentale delle comunità, del loro essere attive e partecipi, e delle competenze che sviluppano nel tempo. Abbiamo discusso della comunità del Centro Diaconale, ma soprattutto del quartiere Noce e di ciò che si sta realizzando per renderlo un luogo in cui le persone, a partire dai bambini e dalle bambine, possano esprimere il proprio pensiero e avere accesso ai diritti fondamentali. In questi anni sono nati diversi presidi di prossimità, non solo all’interno del Centro Diaconale, con un’attenzione particolare alla dispersione scolastica e alla valorizzazione della figura femminile. Un altro tema centrale è stato il ruolo dei beni confiscati alla mafia e la loro importanza per le comunità e i quartieri in cui si trovano”.