Traduzione Letteraria Ecumenica del Nuovo Testamento a Roma. Foto

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Roma (NEV), 28 febbraio 2025 – Il 25 febbraio, nel gremito tempio valdese di piazza Cavour a Roma, è stata presentata la Traduzione Letteraria Ecumenica (TLE) del Nuovo Testamento. L’evento, guidato dal pastore Daniele Garrone, presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), ha visto vari interventi: il videomessaggio del cardinale Matteo Zuppi, il saluto del cardinale Gualtiero Bassetti, del vescovo Dionysios della Sacra Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e di Alessandra Trotta, moderatora della Tavola valdese. Tra il pubblico, i rappresentanti di 18 chiese che hanno sostenuto il progetto, coordinato dalla Società biblica in Italia (SBI) e approvato dall’Alleanza Biblica Universale, presente con tre delegati della direzione generale mondiale. Presenti anche pastori e rappresentanti pentecostali, avventisti, battisti, luterani, italiani e scozzesi, britannici e greci, suore, docenti delle principali Università pontificie e della Facoltà valdese. L’incontro è stato arricchito da un coro accompagnato dalla tromba e diretto da Giulia Cignoni.

Don Luca Mazzinghi, professore alla Gregoriana e presidente della SBI, ha ripercorso la storia di questa versione ecumenica, evidenziando le differenze con la Tilc del 1985 e illustrando il metodo di lavoro.

Mario Cignoni, della Facoltà valdese e Segretario generale SBI, ha presentato le caratteristiche tecniche della TLE, collocandola nella storia delle traduzioni italiane. “Si tratta di una versione nuova, cristiana ma non confessionale: un segno di fraternità, unità e pace per far conoscere, tutti insieme e concordemente, ai nostri contemporanei e, in prospettiva, alle generazioni future, Cristo così come è presentato dagli scritti del Nuovo Testamento” ha spiegato Cignoni, che al termine della serata è stato nominato Presidente onorario della Società Biblica in Italia.

Sono già emersi i primi apprezzamenti a quest’opera: dalla resa della nuova traduzione del Padre nostro, alla scelta di tradurre psyché con “vita” anziché “anima”.

La TLE segue le forme del greco originale, distinguendo con coerenza tra “curare” e “guarire”, “tempio” e “santuario”, “risorgere” e “risuscitare”. Scelte che aprono nuove prospettive, come nel caso del verbo chiave della predicazione neotestamentaria: non più “fate penitenza” o “ravvedetevi”, ma “convertitevi”. Un cambiamento che da solo ridefinisce un’intera prospettiva di fede. “La diversa traduzione di questo solo verbo – ha concluso Cignoni – da sola può cambiare tutta una prospettiva e un modo di essere”.

Sotto, alcune foto, per gentile concessione della SBI.

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