Neanche un sorso d’acqua

Foto tratta da fedefafuturo.home.blog

Roma (NEV), 22 marzo 2025 – Un contributo della Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) in occasione della Giornata mondiale dell’acqua.


Il 22 marzo ricorre la Giornata mondiale dell’acqua. Questa risorsa essenziale per la vita è celebrata in Italia da diverse iniziative con lo scopo di sensibilizzare sull’uso responsabile di un bene primario, ma anche ad unirsi alle “Bleu Communities” la campagna canadese che promuove la consapevolezza, la tutela e l’accesso all’acqua come diritto umano.

Il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), come ogni anno, ha lanciato la campagna Seven weeks for water, sette settimane per l’acqua, che per tutto il periodo quaresimale accompagna le chiese con riflessioni teologiche, preghiere e testimonianze. Il CEC ha posto particolare attenzione all’acqua dei ghiacciai, aprendo un focus sulla 1^ Giornata mondiale dei ghiacciai che si è celebrata il 21 marzo scorso.

Seven Weeks for Water | World Council of Churches

L’istituzione di questa giornata, che ha lo scopo di attenzionare i ghiacciai di tutto il mondo, è di fondamentale importanza per una visione globale del problema idrico. Il terribile impatto della crisi climatica sui ghiacciai sta minando la sicurezza idrica del pianeta, delle comunità e degli ecosistemi.

Questi immensi serbatoi d’acqua, con il loro silenzioso lavoro di migliaia di anni, stanno subendo un danno irreversibile ed altrettanto silenzioso, visibile solo quando enormi placche di ghiaccio si staccano dalla superficie divenendo a volte causa di drammatici episodi di cronaca. L’attivista indigena Jocabed Reina Solano Miselis, con un’espressione poetica, definisce i ghiacciai del Gunadule “l’abbigliamento, il poncho sacro delle nostre montagne” ed aggiunge che prendersi cura di essi è conservare le nostre radici, la nostra cultura. Una cultura di vita.

Molto meno poetici sono i dati Ispra che segnaliamo, per capire qual è la situazione idrica nel nostro paese. Indicano un’Italia in stato di severità media, specie nella zona centro-sud, in particolare il bacino del Tevere, mentre versa in una situazione critica il lago Trasimeno, il più grande bacino del centro sud. Le temperature stagionali record hanno visto diminuire sensibilmente la nevosità sulla dorsale appenninica del centro sud mentre in Sicilia il processo di desertificazione incalza portando la regione a livello critico.

Al di là dei fenomeni climatici, è grave la carenza d’acqua, compresa l’acqua potabile. Quest’ultima subisce una dispersione all’interno della rete pari al 42%.

È chiaro che mancano investimenti e gestioni adeguate alla portata del problema. Il sud subisce il danno più grave. In Sicilia, al processo di desertificazione in corso si aggiunge la mancanza di risorse idriche e di investimenti adeguati, con una spiccata responsabilità delle amministrazioni. Le dighe sono state svuotate per assenza di collaudo e di manutenzione. Il più grande invaso non è mai stato riempito, creando danni pesanti all’agricoltura che già è a rischio per desertificazione.

Davanti a un quadro così complesso molti si chiedono se ha senso un uso parsimonioso dell’acqua domestica, se ha senso far raccolta di acque pluviali per piccoli appezzamenti di terreno, se ha senso acquistare cibo a km0, se ha senso valutare una vacanza piuttosto che un’altra.

Sì, tutto ciò ha un senso, è il senso di responsabilità che ci investe di fronte a tanto degrado e alla sofferenza di chi non ha neanche un piccolo sorso d’acqua.


Per saperne di più:

https://tg24.sky.it/ambiente/2025/02/26/livello-lago-trasimeno-umbria

https://www.isprambiente.gov.it/pre_meteo/idro/SeverIdrica.html

https://www.rainews.it/tgr/sicilia/video/2025/03/la-diga-trinita-torna-a-riempirsi-in-attesa-di-altre-verifiche-sulla-staticita-de10dbdf-9944-4130-b32b-d06e689e2633.html