Roma (NEV), 2 aprile 2025 – Riceviamo e pubblichiamo la lettera aperta degli Ambasciatori e delle Ambasciatrici di pace, ministero dell’Unione cristiana evangelica battista d‘Italia (UCEBI).
Nella lettera, rivolta “alle nostre coscienze e alle nostre amate comunità di fede, restituiamo e fermiamo i contenuti principali” della 1^ Assemblea degli Ambasciatori e Ambasciatrici di Pace. L’assemblea si è tenuta lo scorso 22 marzo.
L’azione per la pace, scrive l’Ambasciata di pace, richiede amicizia e collaborazione con movimenti ecumenici, interreligiosi e ambientalisti. Si sottolinea, inoltre, l’importanza del dialogo interreligioso. A questo proposito, ad esempio, l’Assemblea esprime apprezzamento per la mostra “Senza Atomica” promossa dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai, iniziativa che fa parte della campagna per generare consapevolezza sulla minaccia delle armi nucleari.
Ambasciatori e Ambasciatrici di pace invitano inoltre a promuovere e ripetere mobilitazioni quali la “Bolla del Silenzio” per il cessate il fuoco e richiamano l’Europa ai suoi principi fondatori, opponendosi al riarmo e promuovendo diritti umani e investimenti nella solidarietà. Si denuncia, poi, il doppio standard nei conflitti Russo-Ucraino e Israelo-Palestinese, chiedendo il rispetto del diritto internazionale a tutto campo.
L’Assemblea si è svolta proprio nel giorno in cui si commemorava la 3^ Marcia tra Selma e Montgomery alla fine della quale, davanti a più di 25.000 persone, Martin Luther King tenne un importante discorso per affermare l’accesso al voto della popolazione afroamericana, il 22 marzo 1965.
Nel corso dei lavori si è anche ricordato il Cinquecentenario dall’inizio del movimento Anabattista a Zollikon: “Una comunità nonviolenta soffocata nel martirio di tanti uomini e donne, in una grande battaglia per la libertà di coscienza, per obbedire al Dio della pace, prima di qualsiasi altro re o principe”.
I paragrafi della lettera sono intercalati da una sorta di preghiera, in cui leggiamo:
“Anima mia, adora il Signore, ma non dimenticarti di ubbidirgli.
Anima mia leggi, ascolta, studia.
Anima mia tessi amicizie.
Anima mia, agisci in piccolo ma pensa e sogna in grande.
Anima mia, non temere di dire la verità.
Anima mia, ricorda ed ama la democrazia.
Anima mia, apri gli occhi e osserva quanto fa il tuo Dio.
Benedici, anima mia, il Signore e non dimenticare nessuno dei suoi benefici”.
A chiusura della lettera, la testimonianza del giovane Federico (il più piccolo degli Ambasciatori di pace), che ha evidenziato l’importanza dell’educazione alla pace nella scuola e nella società, in linea con il ripudio della guerra sancito dalla Costituzione italiana.