Forum comunicazione protestante. Zatterin: libertà è organizzazione

foto NEV/er

Firenze (NEV), 11 aprile 2025 – Si è aperto il 9 aprile a Firenze, presso la foresteria valdese, il Forum della comunicazione protestante organizzato e promosso dalla Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI). I lavori si sono poi svolti e conclusi ieri nella accogliente cornice dell’Istituto Universitario avventista “Villa Aurora”, dove le circa 50 persone partecipanti sono state accolte dal direttore dell’Istituto, pastore Davide Romano.

È stato Marco Zatterin, giornalista e già vicedirettore de La Stampa, editorialista per il gruppo Nord Est Multimedia, ad aprire la riflessione al Forum, intervenendo sul tema “Nuove notizie. Informare, riflettere e discutere nell’era dei social media e delle fake news”.

Viviamo una fase di contraffazione permanente – ha detto Zatterin – in cui la “pancia” prevale sul “cervello”, la verità viene sostituita dalla “post-verità”, e la disinformazione si diffonde con rapidità preoccupante. Il rischio, secondo il giornalista, è lo sgretolamento della coscienza critica. Il panorama in cui ci muoviamo è quello dell’analfabetismo funzionale, che nel nostro Paese è sempre più diffuso. Il rischio conseguente, senza consapevolezza del mondo, è che si diventi vittime.

I dati sono impietosi: secondo AGCOM, nei primi mesi del 2024 la vendita di copie dei quotidiani ha avuto un calo di oltre il 9%. Rispetto al 2020, il calo è addirittura del 30%. Tuttavia, più di metà degli italiani con più di 14 anni continua a seguire la stampa, segno che il giornalismo non è (ancora) condannato.

La crisi, ha proseguito Zatterin, non è solo economica, ma culturale. Il settore giornalistico ha accolto la rivoluzione digitale con fatalismo, in certi casi smettendo di investire su contenuti originali e di qualità. Serve un cambio di paradigma.

Nella sua conferenza di apertura, il giornalista ha anche ampiamente parlato della trasformazione portata dall’intelligenza artificiale. L’IA per noi riassume, trascrive, traduce, verifica, ma comporta anche potenziali danni: disinformazione, deepfake, erosione dell’integrità editoriale, perdita dell’intelligenza emotiva e del contesto. “Ogni volta che una decisione viene automatizzata, il giudizio umano viene messo da parte”, ha messo in guardia Zatterin.

Nel frattempo, l’Unione Europea sta discutendo nuove linee guida per l’uso dell’IA. E in Italia, dal 1° giugno, sarà in vigore il nuovo Codice deontologico delle giornaliste e dei giornalisti. In prospettiva, il giornalismo dovrebbe avere l’obbligo di dichiarare l’uso dell’IA, indicare l’intervento umano e rendere note le fonti. Il principio è chiaro: l’IA può aiutare, ma non sostituire il giornalista. Il rapporto di fiducia col lettore va tutelato con trasparenza e qualità.

Zatterin ha posto l’accento, inoltre, su un altro pregiudizio: quello dell’informazione gratuita. “Nessuno regala nulla. L’informazione ha un costo, e serve un sistema che garantisca sostenibilità economica e credibilità”. La proposta è quella di un modello editoriale rinnovato, con quattro cardini. Il primo, che Zatterin chiama “Scrutinatore centrale”, rappresentato da un settore che raccoglie e smista le notizie. Il secondo, con una struttura che fornisca tempestività e notizie esclusive. Il terzo cardine, cioè lo sviluppo delle notizie di approfondimento, con determinate tecniche e grammatiche di leggibilità e innovazione. Quarto, la carta stampata, vista come luogo dove si possono trovare articoli, interviste e altri contenuti, considerando che i lettori conoscono già le notizie dai tg e dai social. L’equilibrio tra strumenti diversi – stampa, newsletter, social, podcast – è fondamentale. “Non si cresce in silos indipendenti”, dice. Serve un’informazione organizzata, accessibile, con modalità anche semplici (ad esempio: una notizia, un click, un centesimo) che costruiscano fiducia reciproca.

Il giornalista deve saper dosare competenze e linguaggi diversi per un’informazione onesta e puntuale. “I lettori sono esigenti – ha detto Zatterin –. Vogliono essere informati in modo rapido, preciso, e non sopportano chi fa il brillante al posto della notizia”.

E se il 2025 ci ricorda il mondo distopico di George Orwell, non è la TV il nuovo grande fratello, ma la capacità di profilare, orientare e riscrivere la realtà attraverso i dati. “Chi controlla il passato controlla il futuro. Chi controlla il presente controlla il passato”, scriveva Orwell. Oggi, la sfida è mantenere libertà, etica e qualità dentro un sistema informativo che rischia di perdersi: “La libertà è organizzazione. Come comunicatori e giornalisti – ha concluso Zatterin – dobbiamo alzare la qualità al massimo, e farlo ogni giorno. Se l’informazione sarà giusta, i lettori ci saranno. E anche gli editori investiranno tempo e risorse”.