Papa Francesco. I messaggi del Consiglio ecumenico e dei Luterani mondiali

Papa Francesco in visita al Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), Ginevra (Svizzera), 2018 - foto Albin Hillert

Roma (NEV), 21 aprile 2025 – Il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC) parla di papa Francesco come di un “profeta ecumenico della misericordia” e “servo-leader”. Morto a 88 anni, il vescovo di Roma e guida di 1,37 miliardi di cattolici ha iniziato il suo pontificato nel 2013. “Ha lasciato un segno profondo nella Chiesa cattolica e nel cristianesimo mondiale” scrive il CEC, ricordandone l’impegno per la giustizia sociale e per la pace. Nato a Buenos Aires il 17 dicembre 1936 da immigrati italiani, divenne gesuita nel 1958 e fu ordinato sacerdote nel 1969. Arcivescovo di Buenos Aires dal 1998, “visse con sobrietà e scelse di identificarsi pienamente con i poveri. Questa scelta ha influenzato fortemente il suo papato” afferma il CEC. Dopo le sorprendenti dimissioni di Benedetto XVI, Bergoglio fu eletto papa il 13 marzo dello stesso anno, diventando il primo papa gesuita e il primo proveniente dal Sud del mondo.

Pope Francis, ecumenical prophet of mercy, dies at age 88 | World Council of Churches

Secondo il Segretario generale del Consiglio ecumenico, Jerry Pillay, la sua eredità sarà ricordata per la collaborazione verso l’unità dei cristiani, la pace, la giustizia e la cura del creato. Francesco ha incarnato una “Chiesa dei poveri, per i poveri”, aperta a tutti, vista come “ospedale da campo” per i feriti e gli emarginati. Scrive ancora il CEC: “Francesco ha criticato le disuguaglianze del capitalismo globale e difeso con passione migranti, rifugiati e vittime di tratta. Ha aperto il dialogo con l’islam e condannato ogni forma di guerra come ‘crimine contro l’umanità'”. All’interno del Vaticano ha operato riforme nella curia e nelle finanze, valorizzato le periferie nominando vescovi da Paesi marginalizzati, e aperto incarichi di alto livello alle donne. Il moderatore del comitato centrale del CEC, Heinrich Bedford-Strohm, ha ricordato come il papa abbia incarnato un “ecumenismo del cuore”, centrato sulla compassione e l’amore di Cristo.

Tra i gesti ecumenici più significativi: la partecipazione nel 2016 alla commemorazione congiunta cattolico-luterana della Riforma a Lund, in Svezia, in occasione dei 500 anni della Riforma protestante. Inoltre, la storica visita del 2018 al CEC e all’Istituto ecumenico di Bossey. In quell’occasione, Francesco affermò: “Siamo eredi della fede e della speranza di chi ha avuto il coraggio di cambiare la storia grazie alla forza nonviolenta del Vangelo”. Il CEC cita anche alcune controversie che hanno caratterizzato questi anni di lavoro di papa Francesco: sull’aborto, sull’ordinazione femminile, sull’accoglienza delle persone LGBTQI+, sulla riapertura alla comunione per i divorziati.

La sua eredità si riflette nei temi delle sue principali encicliche: la gioia del Vangelo, la famiglia, la fede, la cura del creato, la misericordia. “Sono proprio questi i doni che come cristiani possiamo offrire al mondo ferito” ha dichiarato Pillay, esprimendo a nome del CEC “gratitudine a Dio per la vita e il ministero di questo coraggioso servitore” e accompagnando con la preghiera la Chiesa cattolica in questo momento di lutto, mentre si preparerà ad eleggere un nuovo papa.

Anche la Federazione luterana mondiale (FLM) si unisce ai cattolici e alle altre comunità religiose nel lutto. La Segretaria generale, pastora Anne Burghardt, ha ricordato la sua figura, fra l’altro, come testimone del Vangelo attraverso il servizio compassionevole verso il prossimo. Ha dichiarato: “Mentre piangiamo la sua morte, rendiamo grazie per la sua vita e il suo lascito di riforma, rinnovamento e unità, che ha aperto porte al dialogo e ha avvicinato la Chiesa alle persone di ogni ceto sociale”. Dall’invito a una Chiesa sinodale, basata su un processo di partecipazione maggiore dei laici nelle decisioni, alle nomine di donne nelle posizioni di leadership, Francesco ha continuamente sottolineato la necessità di una Chiesa umile, guidata dallo Spirito Santo, impegnata nella pace e nel perdono nel mondo, scrive la FLM.

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