Adolescence e l’ingiunzione di maschilità

Foto Chris Briggs - Unsplash

Roma (NEV), 2 maggio 2025 – Si intitola così l’articolo-saggio di Letizia Tomassone, pastora valdese e docente di Studi femministi e di genere alla Facoltà valdese di teologia, pubblicato su PROMUNDIVITA.IT

Tomassone parla di “ingiunzione di maschilità” riprendendo l’analisi di Rita Laura Segato: una pressione (sub)culturale che insegna ai maschi, fin da piccoli, a dominare, possedere, sopprimere le emozioni. Un modello tossico che, anche quando percepito inaccettabile o distante da sé, resta il modo socialmente accettato per affermarsi. A che prezzo? Solitudine, dolore, incapacità relazionali.

La serie Adolescence su Netflix racconta bene tutto questo: maschi che non sanno piangere, che soffrono ma non riescono a dirlo, abituati fin da bambini a credere che la vulnerabilità sia una vergogna. “È un modello che ferisce — prima di tutto — i maschi stessi. È il terreno su cui nascono i femminicidi”, afferma Tomassone.

Secondo la teologa, oggi manca un ordine morale, come quello che ha animato la Resistenza o le lotte femministe. I giovani sembrano non avere riferimenti morali e questo lascia spazio solo al modello dominante di forza e consumo.

Anche le chiese hanno delle responsabilità: hanno predicato l’amore, ma spesso vissuto il potere. “Il discorso evangelico ha perso efficacia perché è rappresentato troppo spesso da apparati e si mostra lontano dalla vita”, dice Tomassone. E gli scandali di abusi hanno ulteriormente allontanato le persone dal messaggio del Vangelo.

Ma c’è una strada diversa: riscoprire il valore della vulnerabilità, che nella Bibbia non è mai segno di debolezza. “Quando sono debole, è allora che sono forte”, scrive Paolo. Per Tomassone è urgente “ridare valore alla cura e alla giustizia come modi concreti di vivere le relazioni”.

Ragazze e ragazzi vanno educati alla cura di sé, degli altri, del mondo. Non è un atto “sentimentale”, ma politico: costruisce relazioni sane e comunità solidali. È questa etica della vulnerabilità che può cambiare le cose. “Adolescence ci chiede: che idea di maschilità stiamo trasmettendo? Possiamo scegliere di aprire spazi veri di relazione, dove corpi ed emozioni non siano più censurati ma riconosciuti e condivisi”.