Chiese riformate chiedono cancellazione del debito dei Paesi poveri

Immagine tratta da https://turndebtintohope.caritas.org/

Roma (NEV), 19 maggio 2025 – “Trasforma il debito in speranza”. Questo il nome della campagna globale che ha come intento quello di sensibilizzare i decisori politici a “dare priorità alle persone e al pianeta rispetto al mero profitto. Debiti pubblici insostenibili e ingiusti spogliano le nazioni delle risorse necessarie per investire nella salute, nell’istruzione, nell’azione per il clima e nel futuro dei loro giovani, bloccando intere generazioni in cicli di povertà e disuguaglianza. Questo ci costringe a chiedere giustizia per le comunità schiacciate da debiti ingiusti e impagabili”, si legge sul sito Turn Debt into Hope.

Ed è proprio a questa campagna che si sono ispirati leader religiosi, teologi e attivisti, in occasione dell’incontro promosso a Londra dalla Comunione mondiale di chiese riformate e dal Consiglio per la missione mondiale. Da questa consultazione globale è partito un appell per invocare l’immediata cancellazione del debito pubblico delle nazioni più povere, definito ingiusto e insostenibile. Con un debito globale che nel 2025 ha superato i 100mila miliardi di dollari, i Paesi a basso e medio reddito sono i più colpiti, costretti a sacrificare servizi essenziali. Le chiese sono chiamate a essere voce profetica contro un sistema che sacrifica ambiente e poveri. L’iniziativa ha rilanciato la mobilitazione in vista del 25° anniversario del movimento Jubilee 2000, riaffermando la cancellazione del debito come imperativo morale, teologico e politico.

Per saperne di più: Global Church Consultation Calls for Immediate Cancellation of Illegitimate Debt – WCRC