Roma (NEV), 6 giugno 2025 – a cura di Irene Grassi, che ha partecipato alla conferenza organizzata in Finlandia dallo European Forum of LGBTI+ dal 28 maggio al 1° giugno, in rappresentanza della REFO+, la Rete evangelica fede orientamenti generi.
“Prossima tappa: Turku, Finlandia”: questo era l’ultimo punto della cerimonia di chiusura dell’European Forum of LGBTI+ Christian Groups tenutosi in Italia, a Gazzada (VA), lo scorso anno.
Un invito a tornare, in un paese completamente diverso, per ripetere l’esperienza comunitaria e continuare il lavoro insieme.
A chi mi chiede cosa sia l’European Forum of LGBTI+ Christian Groups (da qui in poi, per brevità, Euroforum), posso rispondere che è un incontro ecumenico annuale che si svolge sempre in località diverse d’Europa, organizzato da un comitato locale di associazioni cristiane per l’inclusione delle persone LGBTQIA+ nelle chiese e nella società. L’Euroforum comprende laboratori informativi, esperienziali o in formato di conferenza, discorsi su tematiche legate al mondo queer, momenti di preghiera, canto e una celebrazione in una chiesa del luogo aperta a chiunque. Vi partecipano persone da tutta Europa (e non solo!), di ogni denominazione, orientamento e genere, unite dalla fede cristiana e dal bisogno di trovare uno spazio dove viverla nella piena accoglienza, cosa che, come è noto, il più delle volte non è possibile nelle chiese.
Un po’ di storia
Negli anni ’90 il mondo battista, metodista e valdese in Italia ha intrapreso un percorso di riflessione sugli orientamenti sessuali e i generi in rapporto alla fede evangelica, fondando, nel 1998, la REFO (Rete evangelica fede e omosessualità). Gli importanti passi fatti da allora non devono però far cadere nell’errore di credere che oggi nelle nostre chiese le persone LGBTQIA+ siano sempre pienamente accolte e sostenute nel loro percorso: mentre c’è una tendenza generale a leggere le Scritture secondo il metodo storico-critico, e quindi interpretando in chiave diversa tutti i passaggi che sembrano condannare ogni relazione al di fuori della coppia uomo-donna, tuttavia le nostre chiese sono ancora ben lontane da un discorso sulle identità trans e non binarie, e molto spesso anche persone che sono accettate nella loro identità pubblica di gay, lesbica o bisessuale, possono incontrare difficoltà a vedere riconosciuti loro ministeri e ruoli di leadership secondo i loro talenti e la loro vocazione. Per questo la REFO, dopo qualche anno di inattività dovuto anche alla pandemia, è rinata sotto il nome di REFO+ (Rete evangelica fedi, orientamenti e generi), riprendendo la riflessione e le attività verso una piena inclusione e un attivo sostegno di tutte le identità che ne fanno parte.
Arrivare all’Euroforum
La REFO+ è membro dell’Euroforum, e come tale può inviare partecipanti alla conferenza annuale e due delegatɜ all’assemblea annuale, nella quale si presenta il resoconto delle attività svolte, si discute il mandato per gli anni a venire, si approva il bilancio consuntivo e preventivo; possono esserci anche ingressi di nuovi gruppi membro e valutazioni di nuove proposte.
Dopo essere stata parte del comitato che ha preparato la conferenza dell’Euroforum nel 2024 in Italia, quello spot per la conferenza del 2025 in Finlandia era risuonato alle mie orecchie come una vocazione. Durante i giorni di Gazzada avevo osservato come moltɜ partecipanti si aspettassero una rinnovata energia per proseguire il lavoro nelle loro associazioni e gruppi nazionali, e così è stato effettivamente per la REFO+, nonché per me: a chiunque mi avesse detto, un anno fa, che sarei entrata nella Segreteria nazionale della REFO+, avrei risposto che non mi sembrava possibile… e invece, eccomi qua, membro della Segreteria e responsabile per i rapporti internazionali, di ritorno da Turku, Finlandia, dove a fine maggio il sole è mite, il vento è fresco, il giorno confina con il giorno successivo, appena dopo una brevissima parentesi di crepuscolo, e puoi vedere un picchio becchettare su un tronco o una volpe aggirarsi serena vicino agli insediamenti umani, a portata di fotocamera.
Il piano spirituale e il piano umano
A Turku, Finlandia, si sono trovate oltre 120 persone queer di ogni denominazione e confessione cristiana, chi per la prima volta e chi oltre la ventesima, alla ricerca di uno spazio che coniugasse spiritualità, riflessione, studio, resistenza, strategia, ma anche amicizia, gentilezza, risate e un’accoglienza e un sostegno veri, con piena sospensione di ogni giudizio, con un ascolto attento, appassionato, partecipe, e un interesse profondo per ogni forma di umanità presente. Difficilmente nella vita di tutti i giorni si trova uno spazio simile, e questo è ancor più vero per le persone LGBTQIA+ di fede (cristiana, ma non solo). Per questo l’atmosfera dell’Euroforum è uno spazio speciale, che non solo agisce nel mondo a favore dell’accoglienza nelle chiese di tutte le identità e gli orientamenti, ma che, oltre a ciò, si prende cura di chiunque vi partecipi, sul piano spirituale e umano.
Fra le attività, un lab su pseudo-terapie di conversione e una lezione sullo spettro “A” (aromantico e asessuale)
Qualche esempio di laboratorio? Tra gli altri, uno sugli effetti delle pseudo-terapie di conversione, oppure un panel sull’essere minoranza religiosa oltre che sessuale o di genere, o uno studio biblico sulla relazione tra Davide, Mical e Gionata, o una lezione di base sulle identità legate allo spettro aromantico e asessuale (non ne avete mai sentito parlare? Non siete lɜ solɜ, però potete rimediare facilmente: potreste scoprire che vi riguarda, o che riguarda qualcuno che avete a cuore!).
Il prossimo appuntamento dell’Euroforum sarà tra il 13 e il 17 maggio a Bergen, Norvegia: inutile dire che è importante che la REFO+ partecipi il più possibile, quindi bisogna iniziare a pensarci sin da ora. Ti interessa? Vai su lgbtchristians.eu, oppure scrivi a segreteriarefo@gmail.com.