Roma (NEV), 17 giugno 2025 – Sono in corso fino al 24 giugno 2025 a Johannesburg, in Sudafrica, i lavori del Comitato esecutivo e del Comitato centrale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC). Si tratta di uno dei principali appuntamenti dell’anno per la più grande organizzazione ecumenica cristiana al mondo, che riunisce 352 Chiese da oltre 120 Paesi. L’incontro rappresenta un momento chiave per il CEC e per il suo contributo alle sfide globali, nella cornice del cosiddetto Pellegrinaggio di giustizia, riconciliazione e unità.
Il Comitato esecutivo è riunito da ieri, mentre da domani si riunirà il Comitato centrale, con 150 delegati e otto presidenti, a cui si affiancheranno oltre 100 consiglieri ecumenici. Sono previste diverse preghiere ecumeniche, accompagnate fra l’altro dalle chiese sudafricane, in collaborazione con il Consiglio delle Chiese del Sudafrica.
Il vescovo Heinrich Bedford-Strohm, moderatore del CEC, ha sottolineato l’importanza di questo momento: “È sempre un miracolo ecumenico quando raggiungiamo il consenso, anche su temi controversi. Il nostro obiettivo è essere un segno per il mondo che il dialogo rispettoso e fondato sulla fede è possibile”.
Temi e risultati attesi
Durante i lavori si lancerà ufficialmente il Decennio ecumenico di azione per la giustizia climatica (2025-2035), un percorso comune ispirato alla metanoia ecologica e alla necessità di una trasformazione condivisa. Sarà anche avviata una revisione intermedia delle strategie e della governance del CEC, insieme ai primi preparativi per la prossima Assemblea mondiale del 2030.
Tra i punti salienti, il Comitato centrale sarà chiamato a:
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eleggere un nuovo Comitato esecutivo (in carica da novembre 2026),
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istituire gruppi di lavoro sulla valutazione intermedia e sul riesame della governance (con relazioni previste nel 2027 e nel 2029),
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istituire i comitati per la pianificazione dell’assemblea e del culto ecumenico.
Il CEC accoglierà inoltre nuove chiese membro da Liberia, Malawi, Nigeria e Germania.
Giustizia climatica, di genere e testimonianza apostolica
Oltre agli adempimenti organizzativi, l’incontro sarà occasione per celebrare e riflettere su alcune ricorrenze storiche rilevanti:
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i 1700 anni dal Concilio di Nicea (325 d.C.), fondamento dell’affermazione del Credo comune e dell’unità nella fede apostolica;
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i 100 anni del movimento Vita e azione, che ha promosso l’ecumenismo attraverso il servizio diaconale;
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i 140 anni dalla Conferenza di Berlino (1885), che diede inizio alla spartizione coloniale dell’Africa;
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i 40 anni dalla dichiarazione di Kairos (1985), che denunciò la teologia dell’apartheid sudafricano;
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i 30 anni dalla Dichiarazione di Pechino (1995), che segnò una tappa fondamentale nell’impegno globale per i diritti delle donne.
Il CEC ha ribadito il suo impegno per la giustizia di genere, attraverso iniziative come “I giovedì in nero” (Thursdays in black), nati proprio in Sudafrica, per denunciare la violenza di genere.
Focus su Palestina e Israele
Un’audizione speciale sarà dedicata al rapporto del gruppo di lavoro su Palestina e Israele, con riferimento all’uso del termine apartheid, alla crisi in corso e alla posizione del CEC a favore della soluzione dei due Stati, come stabilito dal mandato ricevuto durante l’Assemblea di Karlsruhe del 2022.
Momenti di condivisione e partecipazione
Durante l’incontro sono previsti anche incontri confessionali, regionali, tematici, un’assemblea delle donne e un incontro specifico per i delegati africani e della diaspora.
La riunione del Comitato centrale è aperta al pubblico e ai media accreditati.
Diretta streaming 18-21 giugno e 23 giugno 8:30-12:30 su www.oikoumene.org/live
Per saperne di più sulla riunione del Comitato centrale del 18-24 giugno 2025
Ai media, ai media della chiesa locale: