Montenegro. A rischio la libertà di religione

Un progetto di legge del governo montenegrino al centro di severe critiche da parte sia di avvocati per i diritti umani che di rappresentanti religiosi

Roma (NEV), 7 maggio 2019 – Il 3 e 4 maggio la Conferenza delle chiese europee (CEC), in cooperazione con il Metropolita ortodosso del Montenegro, ha organizzato a Podgorica una conferenza accademica su “Libertà di religione o credo in Montenegro”, alla quale hanno partecipato noti esperti internazionali, con l’obiettivo di dibattere sul fondamentale diritto alla libertà di religione o credo ed analizzare il progetto di legge sulla libertà di religione del governo montenegrino, che è stato al centro di severe critiche da parte sia di avvocati per i diritti umani che di rappresentanti religiosi.

Le principali preoccupazioni sulla legalità del progetto di legge nel quadro del regime internazionale sui diritti umani, a cui il Montenegro ha aderito in diverse convenzioni internazionali, riguardano le disposizioni restrittive riguardanti la registrazione delle comunità religiose. Ciò include la possibilità di sequestrare e rimuovere ogni proprietà ecclesiastica che risale a prima del 1918, e le restrizioni alla libertà di pensiero, di opinione e di espressione, imposte agli enti religiosi.

Nei suoi saluti, Sua Eminenza il Metropolita Amfilohije (Radovic), Vescovo del Metropolitanato del Montenegro della Chiesa Ortodossa Serba, ha sottolineato che la legge, se attuata, non solo limiterà la libertà religiosa, ma può seriamente minacciare le tradizioni ortodosse orientale nella regione.

Il presidente della CEC, Christian Krieger, ha esortato il governo del Montenegro a non approvare unilateralmente una tale legge, ma a impegnarsi in un dialogo costruttivo sulla questione con le chiese e le comunità religiose, al fine di trovare le migliori soluzioni possibili, in conformità con le norme del diritto.

In un video messaggio alla conferenza, il Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla libertà di religione o credo, Ahmed Shaheed ha espresso la speranza: “che il governo del Montenegro, tenendo conto delle preoccupazioni sollevate e dei suggerimenti forniti da diverse parti interessate, prenda in considerazione la possibilità di rivedere il progetto di legge al fine di renderlo compatibile con le norme internazionali sui diritti umani che promuovono il diritto alla libertà di religione o credo”.

Gli esperti, compresi i membri del Consorzio europeo per la ricerca della Chiesa e dello Stato, i professori di diritto internazionale e diritti umani hanno chiesto al governo di rivedere il progetto in modo da renderlo conforme alla Convenzione europea sui diritti umani e alla legislazione dell’UE, soprattutto in considerazione della richiesta del Montenegro di aderire all’Unione europea.

 

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