Torre Pellice (Torino), 26 agosto 2015 (SSSMV/08) – Una implementazione delle procedure di selezione e valutazione dei progetti finanziati, una maggiore elasticità nella ripartizione dei fondi tra Italia ed estero, un incremento dei progetti riguardanti l’accoglienza dei migranti. Queste sono le novità riguardanti l’8 per mille (OPM) delle chiese metodiste e valdesi, presentate questa mattina in una conferenza stampa, tenutasi a Torre Pellice (TO). “L’OPM valdese e metodista è entrato in una fase di consolidamento sia riguardo alle procedute sia rispetto ai numeri”, ha spiegato il pastore Gianni Genre, membro della Commissione OPM della Tavola valdese. Per la prima volta, dopo anni di crescita costante, c’è stato un lieve calo nelle firme dei contribuenti, scesa da 612 a più di 604 (dati relativi alla dichiarazione dei redditi 2012). “Un assestamento fisiologico – ha commentato Genre – che conferma comunque un numero di firme a nostro favore venti volte maggiore di quello dei nostri membri di chiesa”.
Tra le priorità dell’ufficio, è prevista una implementazione delle procedure per il controllo dei progetti in corso d’opera. “Vogliamo avvalerci di esperti che possano valutare non solo l’andamento delle diverse iniziative ma anche il loro impatto sulle società e i territori a cui si rivolgono”, ha spiegato Susanna Pietra, responsabile dell’Ufficio OPM della Tavola valdese. Un potenziamento delle verifiche che si inserisce “in una politica di trasparenza che ha sempre contraddistinto la chiesa valdese – ha dichiarato Genre -. Per questo, abbiamo visto favorevolmente l’iniziativa della Corte dei conti che per la prima volta ha proceduto ad una indagine conoscitiva sull’uso dei fondi OPM”.
Tra le tipologie di progetti in aumento, figurano quelle sull’accoglienza ai migranti. “Non solo il progetto Mediterranean Hope della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), che ha una dimensione nazionale ed internazionale (vedi comunicato n. 5), ma anche altri di più piccola entità. Stanno aumentando anche le richieste di associazioni di migranti costituitesi in Italia per promuovere iniziative nei loro paesi d’origine”. Infine, il Sinodo quest’anno ha deciso di rendere più flessibile la ripartizione tra le quote destinate all’estero e quelle all’Italia: ciascuna dovrà corrispondere a un minimo del 40% del budget totale, utilizzando il restante 20% a seconda delle necessità che di volta in volta si presenteranno. Com’è noto le chiese metodiste e valdesi destinano il loro OPM esclusivamente a progetti assistenziali, culturali e sociali. (NEV/52)