Roma (NEV), 8 febbraio 2017 – Anche Torino avrà il suo falò per ricordare l’emancipazione dei valdesi promulgata 169 anni fa proprio nel capoluogo piemontese, allora capitale del Regno sabaudo. Alla vigilia del 17 febbraio – data che ricorda la firma delle “Lettere Patenti” da parte di Re Carlo Alberto che concesse i diritti civili e politici ai valdesi – nella centralissima piazza Castello, con il Patrocinio del Comune, verrà accesa una gigantesca catasta di legno. Una tradizione nata nelle “Valli valdesi” e che si protrae fino ad oggi: fu così che quel giorno del 1848 i valdesi ghettizzati alle pendici delle Alpi Cozie dettero espressione alla loro gioia per la notizia che si andava diffondendo da valle a valle.
E proprio a Torino sorge il primo tempio che i valdesi poterono costruire al di fuori del ghetto delle “Valli valdesi”, cinque anni dopo l’emancipazione concessa. Un tempio, il più antico d’Italia, che si lascia alle spalle l’epoca delle persecuzioni e che simboleggia un cammino di libertà e di testimonianza evangelica che continua ancora oggi.
Grande soddisfazione per la decisione dell’amministrazione comunale è stata espressa da Patrizia Mathieu, presidente del Concistoro della chiesa valdese di Torino, che ha sottolineato il valore fortemente laico di questa festa, e quindi aperta a tutta la cittadinanza: “Ci siamo sempre occupati di diritti perché per molto tempo non ne abbiamo avuti. Se le ‘Lettere Patenti’ ci riconoscevano come cittadini, non ci permettevano tuttavia la libertà di culto. Solo cent’anni dopo, con la Costituzione della Repubblica, è arrivato il pieno riconoscimento. Per questo – ha concluso Mathieu – condivideremo il palco con tutti coloro che hanno patito o tuttora patiscono l’assenza di diritti: ci saranno gli ebrei, destinatari anch’essi di Lettere Patenti nel 1848, e ci saranno le associazioni LGBT, quelle per la laicità delle istituzioni e quelle per i rifugiati”.
“L’amministrazione comunale è felice di poter offrire uno spazio consono a un evento così importante per i nostri cittadini e cittadine valdesi – ha spiegato l’assessore Marco Giusta – ma anche per la città nel suo insieme, in quanto si celebra l’apertura di spazi di libertà e di comunicazione tra mondi fino ad allora chiusi al confronto. È una ferita che si sana ed è l’occasione per tutti e tutte di avvicinarsi alla comunità e conoscerla più da vicino, condividendo il momento di festa”.
L’appuntamento è alle ore 20 del 16 febbraio in piazza Castello, di fronte a Palazzo Madama, dove sarà allestito un palco per accogliere le autorità, gli ospiti e i cori che con i canti tradizionali accompagneranno l’accensione del falò.