500 anni di Zwingli

Il 2019, un “giubileo zwingliano” ricorda la figura del riformatore svizzero

Un frame dal film "Zwingli" di Stefan Haupt

Roma (NEV), 14 gennaio 2019 – Il 1 ° gennaio 1519 il riformatore Huldrych Zwingli predica per la prima volta al Grossmünster di Zurigo. A 500 anni da quella data, si festeggia la nascita della Chiesa riformata di Zurigo, città dove oggi si contano circa 400.000 protestanti.

Ne parliamo con Ermanno Genre, pastore valdese, autore fra l’altro del libro “Zwingli. Opere scelte – Amica esegesi (1527)” e “Zwingli- Scritti pastorali” insieme a Fulvio Ferrario.

Perché secondo lei è importante ricordare oggi la figura di Zwingli?

Le celebrazioni dei 500 anni della Riforma protestante si sono concentrate essenzialmente sulla figura di Lutero ed hanno lasciato poco spazio agli altri movimenti di riforma che hanno preso spunto dalla sua iniziativa ma si sono poi realizzati in altre forme. La Riforma svizzera, per citare un solo esempio, legata ai nomi di Zwingli, Ecolampadio e poco più tardi a Calvino e altri ancora, che è all’origine delle Chiese riformate, è rimasta sostanzialmente ai margini quando non ignorata.

Zwingli è stato, fra l’altro, tra i primi a occuparsi di liturgia. Quali sono le principali innovazioni portate dal riformatore e teologo svizzero?

L’anno 2019 appena iniziato intende dar voce alla “riforma svizzera”, proponendo un “giubileo zwingliano”. Il riformatore di Zurigo infatti iniziò il suo ministero di predicatore come parroco nel Grossmünster il 1 gennaio 1519, usando la lingua del popolo; abbandonò il lezionario tradizionale e inaugurò la lectio continua con una spiegazione dettagliata del testo biblico a partire dal Vangelo secondo Matteo. Il “giubileo zwingliano” annunciato ha voluto indicare, con questa data simbolica, la nascita della chiesa riformata di Zurigo.


Per approfondire:

Vai alla scheda su Huldrych Zwingli

Monumento a Zwingli a Zurigo, foto picryl

“Benvenuti nella nuova parrocchia di Zurigo” si legge nei manifesti affissi nella città, che ha inaugurato a inizio anno la sua nuova conformazione riunendo 80.000 membri con la fusione di 32 congregazioni riformate, come riportato dal sito Riforma.it.

A Zwingli “stava a cuore il rapporto di tutto il popolo con Dio. Secondo Zwingli questo rapporto doveva essere purificato dall’ipocrisia e dalla superstizione e doveva sfociare nella solidarietà umana e nella giustizia sociale”. Leggi l’intervista su voceevangelica al professore di storia del cristianesimo Peter Opitz, dell’Università di Zurigo.

A Zwingli è dedicato l’omonimo film di Stefan Haupt, finanziato dalla stessa Chiesa riformata di Zurigo, la cui prima è prevista nella città svizzera il prossimo 17 gennaio. Guarda il trailer: