Zimbabwe. Chiese e società civile insieme per il dialogo

Un incontro tra il Consiglio ecumenico delle Chiese dello Zimbabwe e le organizzazioni della società civile ha prodotto una dichiarazione in cui si chiede urgentemente al governo di ristabilire il corso costituzionale

Roma (NEV), 23 gennaio 2019 – Il Consiglio ecumenico delle Chiese dello Zimbabwe ha sottoscritto un appello, elaborato insieme ad altre organizzazioni della società civile, sulla difficile situazione che sta attraversando il paese africano.

A fronte delle violenze che si sono scatenate dopo gli scioperi contro il caro vita, e per protestare contro un’inflazione galoppante che sta mettendo a dura prova i cittadini, i firmatari dell’appello respingono ogni tipo di soluzione violenta e chiamano il governo a “ristabilire le leggi e la costituzionalità dei poteri dello stato, e a rivedere la propria politica economica”.

Nella dichiarazione i leader delle organizzazioni sottolineano “che le politiche neoliberali e di austerità adottate dal governo dello Zimbabwe nel tentativo di resuscitare l’economia” hanno scontentato la società. E aggiungono che l’insoddisfazione trova origine “nell’apparente inazione del governo nel risolvere le accuse di corruzione dilagante” e nella mancanza di trasparenza nella gestione dell’industria del combustibile e delle industrie estrattive, dando l’impressione che alcuni funzionari pubblici possano beneficiare dell’endemica situazione di corruzione.

Viene anche denunciato con preoccupazione che da differenti parti del paese arrivano notizie di “violenze, intimidazioni, arresti arbitrari” in zone rurali e aree urbane più povere; si parla anche di “numerose vittime” e di una crescente paura che sta permeando la società.

Le Chiese e la organizzazioni della società civile chiedono quindi con urgenza al presidente della Repubblica così come al capo delle Forze armate di “tornare immediatamente al normale corso costituzionale, ritirare i soldati dalle strade e aprire l’accesso a Internet e ai social media” invitando lo Stato e i cittadini dello Zimbabwe a “costruire un dialogo in cerca di soluzioni”

A proposito della situazione nel paese africano, nei giorni scorsi il presidente dell’Unione Cristiana Evangelica Battista d’Italia (Ucebi), Giovanni Arcidiacono, ha inviato una lettera a tutte le chiese battiste d’Italia per chiedere di essere vicini nella preghiera alle chiese consorelle dello Zimbabwe.

Già a metà gennaio l’UCEBI, che da molti anni è presente nel paese con progetti di cooperazione, aveva chiamato alla preghiera e alla ragionevolezza.