Coronavirus. “E’ il momento del cristianesimo pastorale, profetico e pratico”

I responsabili delle organizzazioni ecumeniche di tutte le regioni del mondo si rivolgono alle chiese e le esortano ad impegnarsi su più fronti

Roma (NEV), 27 marzo 2020 – Per la prima volta in assoluto, in una storica dichiarazione pastorale congiunta, la Conferenza delle chiese europee (KEK), le Organizzazioni ecumeniche regionali (REO) e il Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), hanno lanciato un messaggio comune che sollecita la preghiera e l’azione per proteggere la vita in mezzo alla tempesta del COVID-19.

“Esortiamo le persone di tutto il mondo a dare la massima importanza alla situazione che stiamo vivendo e ad impegnarsi in tutti i modi possibili per proteggere la vita. Questo è il momento di toccarsi il cuore a vicenda, con ciò che diciamo, condividiamo e facciamo”, dicono i responsabili delle REO.

Per amore di Dio, “è importante e urgente che adattiamo le nostre modalità di culto e di comunione alle esigenze di questo periodo di pandemia, per evitare il rischio di diventare fonti di trasmissione virale piuttosto che mezzi di grazia”, hanno dichiarato i leader ecumenici globali.

I leader delle organizzazioni ecumeniche globali e regionali hanno affermato che la distanza fisica non significa isolamento spirituale, e hanno esortato le chiese di tutto il mondo a rivedere il loro ruolo nella società attraverso il servizio, la cura e l’assistenza ai poveri, ai malati, agli emarginati e agli anziani – specialmente a tutti coloro che sono più a rischio a causa di COVID-19.

“Mentre continuiamo ad affermare l’importanza delle preghiere, e a trovare nuovi modi di impegnarsi nella vita spirituale online, offriamo le nostre preghiere per chi ha la responsabilità di decisioni dolorose in situazioni spesso caotiche; tutti hanno bisogno del nostro sostegno spirituale”, ha aggiunto.

La nuova pandemia di coronavirus ha raggiunto tutte le regioni del nostro pianeta, continua il testo. “Ci sono paura e panico, dolore e sofferenza, dubbi e disinformazione, sia sul virus che sulla nostra risposta come cristiani”, si legge nel testo. “Tra storie di sofferenza e tragedia, ci sono anche storie di gentilezza e di amore, di solidarietà e di condivisione della speranza e della pace in modi innovativi e sorprendenti”.

I responsabili delle organizzazioni ecumenicche affermano che “come comunità globale di fede, noi affermiamo che, anche in mezzo alla nostra vulnerabilità, abbiamo fiducia in Dio, Dio è la nostra speranza”.

Nel documento si riconosce la necessità di una leadership responsabile da parte dello Stato, delle comunità e dei leader religiosi. “I governi a tutti i livelli devono garantire l’accesso a informazioni corrette e tempestive, affrontare le situazioni in cui le persone hanno perso i mezzi di sussistenza e l’occupazione, e fornire l’accesso all’acqua potabile, ai prodotti igienici e al sapone, a un rifugio sicuro e a un’assistenza compassionevole per i più vulnerabili”.

Leggi la dichiarazione completa “Un tempo per il cristianesimo pastorale, profetico e pratico