Migranti, il modello della community sponsorship e le chiese protestanti UE

Due giorni di conferenza per valutare il ruolo che le chiese e le altre organizzazioni religiose possono svolgere nella promozione e nello sviluppo di iniziative per vie di accesso sicure e dignitose verso l'Europa. La FCEI promotrice del modello della sponsorship in Italia.

Mathew Schwartz, unsplash

Roma (NEV), 14 dicembre 2021 – Negli scorsi giorni la Commissione delle Chiese per i migranti in Europa (CCME), in collaborazione con Diakonie Deutschland, ha tenuto a Berlino un evento sul tema “Community sponsorship e chiese: tra opportunità e sfide” . La conferenza di due giorni ha riunito, metà in presenza e metà da remoto, rappresentanti di chiese e organizzazioni religiose, esperti di migrazioni e professionisti del mondo accademico, della società civile, delle autorità nazionali, per discutere lo stato attuale del sostegno delle comunità di rifugiati in Europa e il ruolo che le chiese e le altre organizzazioni religiose possono svolgere nella promozione e nello sviluppo di iniziative per percorsi sicuri verso l’Europa. Il focus è stato in particolare quello della “community sponsorship”, in cui attori privati ​​come le chiese condividono parte della responsabilità dell’accoglienza e dell’integrazione dei rifugiati.

In Italia la Federazione delle chiese evangeliche, insieme alla Ong Oxfam Italia, è impegnata sul tema della community sponsorship e propone, sul modello canadese e sulla scorta di quanto fatto attraverso i corridoi umanitari, una via per “incrementare le opportunità di ingresso per le persone con bisogni di protezione grazie al coinvolgimento diretto delle comunità e dei cittadini”.
Nikolas Feith Tan, ricercatore presso l’Istituto danese per i diritti umani, ha tenuto il discorso di apertura, dopo aver fornito una panoramica di questo modello e dei progetti europei esistenti, ha sottolineato la difficoltà di avere un unico modello europeo di sponsorizzazione comunitaria.
La sessione di apertura è stata seguita da presentazioni su diverse reti europee da parte di rappresentanti di tre reti europee, alcune religiose, altre laiche. I relatori hanno sottolineato l’importanza di coordinare i percorsi complementari esistenti favorendo lo scambio delle pratiche virtuose e hanno rilevato la necessità di miglioramenti nelle aree della creazione di reti, della mobilitazione del sostegno e della raccolta fondi.
L’evento ha anche offerto ai partecipanti l’opportunità di presentare diversi approcci regionali alla sponsorizzazione comunitaria in Europa e di discutere i diversi contesti istituzionali, socioculturali e politici in cui operano. Le testimonianze dei partecipanti delle chiese e dei partner che lavorano attivamente nel campo hanno mostrato come diversi contesti regionali (nordico, europeo meridionale e tedesco) evidenzino caratteristiche e sfide diverse e richiedano approcci diversi all’attuazione dei programmi di sponsorship.

Gli atti del convegno saranno pubblicati dal CCME nei prossimi mesi, per ulteriori contatti e informazioni: info@ccme.be.