Prime turiste solidali all’ostello in Calabria

La struttura "Dambe so" (Casa della Dignità) nella Piana di Gioia Tauro, aperta pochi mesi fa da Mediterranean Hope, programma migranti e rifugiati della FCEI, comincia a ricevere le prime visite... 

Roma (NEV), 5 luglio 2022 – Entra nel vivo la “stagione estiva” per l’ostello sociale della FCEI in Calabria, a Eranova, frazione del comune di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria. Nelle ultime settimane la struttura – che ospita braccianti impegnati nel settore agricolo, in questo momento sette lavoratori – ha ricevuto i primi “turisti solidali”.
L’idea è infatti quella di utilizzare il centro, quando le camere e gli appartamenti non sono tutti occupati da migranti, come ostello per viaggiatori che vogliano supportare l’attività umanitaria di Dambe sò (il nome dell’ostello, in lingua bambarà “Casa della dignità”). Visitare l’ostello significa anche incontrare le realtà locali impegnate per i diritti delle persone migranti e non solo, avere ad esempio la possibilità di conoscere Sos Rosarno, la rete di produttori che ha sviluppato la filiera “Etika”. Le prime turiste sono state dunque due ragazze da Genova – in particolare partecipanti del gruppo di acquisto solidale Bisagno del capoluogo ligure, che acquista le arance solidali di Etika -, con le loro figlie, che hanno voluto portare la loro solidarietà all’iniziativa calabrese.
Dopo le prime visitatrici, è stata la volta di un gruppo di studio. Jacopo Paffarini​, ricercatore e docente dell’Università degli Studi di Perugia, coordinatore del master in diritto delle migrazioni transnazionali, in collaborazione con Univali, ha accompagnato nella struttura della Piana di Gioia Tauro 25 studenti e studentesse brasiliani. Il loro percorso di studi comprende infatti varie visite tecniche, una delle quali è stata Lampedusa, sempre alla scoperta del lavoro di Mediterranean Hope, nelle settimane scorse, prima di sbarcare in Calabria. Il gruppo ha visitato oltre a Rosarno anche Camini, paesino calabrese che è un esempio virtuoso di accoglienza e integrazione, e dove anche le chiese protestanti hanno avviato programmi di collaborazione con le realtà che si occupano di migrazioni e diritti.“Siamo molto soddisfatti di questa esperienza – ha spiegato il ricercatore – perchè ci ha dato modo di osservare alcune pratiche dal basso, per dare risposte alle problematiche legate all’integrazione, come i migranti possano avere ad esempio accesso ad una formazione. Gli studenti brasiliani sono stati tutti molto colpiti dal fatto che la società civile possa fare queste cose, un lavoro molto avanzato dal punto di vista sociale e anche politico. Dunque il nostro ringraziamento per l’opportunità che si è stata data e il nostro plauso a questo modello di economia circolare che è un esempio da replicare, in Italia e non solo”.
A  chi sceglie di passare qualche giorno presso l’ostello di MH in Calabria, viene chiesta un’offerta libera. Ma soprattutto la condivisione di un percorso e di un’esperienza di solidarietà partecipata, in cui si sta sperimentando un’alternativa abitativa possibile, rispetto ai “ghetti” dove vivono tanti braccianti impiegati in agricoltura in queste zone.
Nei giorni scorsi, inoltre, Mediterranean Hope ha partecipato a una delle tappe della Tre Giorni “Contro il Naufragio dei Diritti Umani”, organizzata dall’Ong ResQ People a Eranova San Ferdinando.
“I ragazzi che vivono nell’ostello, nonostante le pesanti giornate lavorative, sono sempre più presenti nell’organizzazione delle attività comuni come la gestione responsabile degli spazi, le cene collettive, le attività ricreative, i corsi d’italiano e l’intervento nelle iniziative pubbliche. Questa è una delle nostre più grandi vittorie”, aggiunge Miriam Bovi, volontaria di MH a Rosarno.