Elezioni, luterani: “La politica non usi la paura”

Il Concistoro della CELI, dopo il voto delle politiche: "Proseguiremo il nostro impegno nella società italiana senza pregiudizi ma con attenzione e vigilanza, fedeli alla Parola di cui siamo testimoni".

foto unsplash

Roma (NEV), 27 settembre 2022 – La Chiesa Evangelica Luterana in Italia considera il risultato elettorale “segno di una società che cerca risposte ai molti affanni che l’attraversano. La guerra, la crisi energetica, ma anche l’onda lunga delle ricadute sociali della pandemia hanno evidenziato crescenti segnali di sfiducia e paura tra gli italiani e le italiane. Per questo – si legge in un comunicato diffuso oggi – riaffermiamo quanto la paura sia una trappola (Proverbi 29, 25), invitando la politica a non servirsene per accrescere il proprio consenso”.

Il futuro governo, per i luterani, “sarà chiamato ad operare per il superamento dello stato di paura generale che rischia di alimentare il disorientamento sociale, nuove povertà e discriminazione, acuendo pericolose forme di pregiudizio, di violenza e di impoverimento umano. La pandemia e le recenti crisi hanno evidenziato come la precarietà dei diritti quali salute, istruzione e lavoro, inquieta trasversalmente la società italiana: non solo come servizi bisognerebbe occuparsene, quanto di diritti che la Costituzione tutela. Le risorse del PNRR siano quindi occasione per costruire opportunità per le persone non per potentati, privato spregiudicato e gli inquietanti appetiti delle mafie. La salvaguardia dell’ambiente, del creato come quadro d’insieme risulta oggi irrinunciabile per consentire un futuro alle nuove generazioni che debbono tornare ad essere occasione e non più problema. L’ambiente non è un freno allo sviluppo: il creato è semmai opportunità di apprendimento per cogliere la sfida di uno sviluppo diverso dal modello consumistico cui, fino ad oggi, ci siamo affidati. Vi è poi e ancora la necessità di ricostruire un tessuto sociale d’insieme, capace di dialogo, anche serrato perciò costruttivo tra generazioni prima che tra interessi economici, nella prospettiva di restituire alle persone un benessere diverso, armonico, giusto, pacifico, psicologico oltre che sociale”.

Il risultato elettorale, quindi, per la CELI, “conferma una tendenza europea che ha però caratteristiche particolari in Italia. La campagna elettorale non è stata priva di segnali che ci hanno inquietato e soltanto il dialogo, pur nel rispetto delle diversità politiche, può contribuire al ripristino di un clima adeguato ad un Paese, l’Italia, cui l’Europa deve poter continuare a guardare con fiducia. Quanto alla guerra è necessario riaffermare il diritto alla diplomazia affinché tacciano le armi e le violenze. La polarizzazione del mondo in sfere di influenza e in antiche separazioni è premessa per nuovi conflitti, oggi sempre più distruttivi non solo per la qualità delle tecnologie degli armamenti ma perché agiti su piani anche economici che stritolano le società degli ultimi e raramente intaccano il potere dei forti”.

Come evangelici in Italia, come Luterani, “ancorati saldamente alla prospettiva europea di cui ci sentiamo parte anche per antica tradizione e origine – conclude il Concistoro della CELI* -, proseguiremo perciò il nostro impegno nella società italiana senza pregiudizi ma con attenzione e vigilanza, fedeli alla Parola di cui siamo testimoni”.


*Il Concistoro è l’organo collegiale cui spetta la conduzione degli affari correnti e dell’amministrazione della CELI. I suoi compiti sono definiti dall’articolo 22 dello Statuto della CELI. E’ composto dal Decano (pastore) con funzioni di Presidente, dalla Vicedecana (pastora) e da tre Consiglieri laici, tra i quali elegge il Vicepresidente ed il Consigliere per gli affari finanziari. I componenti durano in carica per quattro anni e sono rieleggibili.