Roma (NEV/CS02), 24 gennaio 2024 – Il lavoro – quello che manca, quello che sfrutta persone e ambiente – è al centro della riflessione che la Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) propone in occasione della Settimana della libertà del 2024.
La Settimana della libertà è quella che ogni anno cade intorno al XVII febbraio, data in cui nel 1848 re Carlo Alberto concesse i diritti civili ai valdesi dei Regno di Sardegna: non era ancora la libertà religiosa, pienamente garantita soltanto dalla Costituzione repubblicana di un secolo dopo ma un primo riconoscimento di una comunità di credenti che nei secoli aveva difeso la sua fede e la sua libertà di coscienza.
Da anni la FCEI contribuisce alle celebrazioni del XVII febbraio proponendo un tema di riflessione e mettendo a disposizione materiali di studio. “Quest’anno – spiega il presidente della FCEI, prof. Daniele Garrone – abbiamo pensato di mettere a fuoco il tema del lavoro. Ci sembra infatti che sia difficile parlare di libertà, tema centrale del XVII febbraio, senza interrogarsi sul fatto che il lavoro manca, è sempre più precario e in troppe parti del mondo – anche in Italia – non produce dignità ma sfruttamento. Come protestanti abbiamo sempre rivendicato un’etica del lavoro centrata sul senso del dovere, sulla responsabilità e la libertà che da esso derivava. Oggi dobbiamo ammettere che questo modello è in crisi e, in un tempo di grandi trasformazioni, dobbiamo ripensare anche la nostra etica del lavoro. Per questo, come FCEI, proponiamo un percorso di riflessione che si avvierà il XVII febbraio, con la pubblicazione di un Quaderno su questo tema e che proseguirà con la pubblicazione di un libro e con l’organizzazione di un convegno che avrà luogo in primavera, presso l’Università di Salerno. La scelta del luogo non è casuale perché è nel Mezzogiorno che il tema del lavoro è più serio e grave”.
Il Quaderno è scaricabile dal sito della FCEI, a questo link.
Nel 2024 la ricorrenza del XVII febbraio verrà ricordata anche alla luce degli 850 anni della conversione di Valdo. Informazioni sulle varie iniziative sono disponibili, oltre che sul sito www.chiesavaldese.org, anche su www.valdo850.org.