Conferenza di Palermo. Un decalogo per il Buon lavoro

“Energia, lavoro, territorio” è il titolo della Conferenza che si tiene in presenza a Palermo, oppure online in collegamento da remoto, dal 9 all’11 febbraio 2024. Organizza la Commissione globalizzazione e ambiente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia

Roma (NEV), 7 febbraio 2024 – Siamo alla vigilia della Conferenza di Palermo su lavoro e aspetti teologici e pastorali.

Intitolata “Energia, lavoro, territorio”, la Conferenza si tiene in presenza a Palermo presso la chiesa avventista, oppure online in collegamento da remoto, dal 9 all’11 febbraio 2024. Organizza la Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI). QUI tutte le informazioni.

Un “decalogo” per il buon lavoro

La GLAM sta proponendo una serie di materiali di preparazione alla Conferenza di Palermo. Oggi è la volta di un documento del 2014, ancora molto attuale per i suoi contenuti. La rete ecumenica europea (CALL – church action on labor and life) ha prodotto un testo sul concetto di “Buon lavoro”. Pensato per sviluppare in ogni paese la campagna “Non c’è futuro senza un buon lavoro”, questo testo parla, fra l’altro, del lavoro in una prospettiva cristiana olistica e di lavoro nella Bibbia.

Fra i suoi punti cardine, il decalogo su cos’è il “Buon lavoro”, che sintetizziamo qui di seguito.


  1. Il buon lavoro produce cose che hanno un valore reale.
  2. Il buon lavoro rispetta la dignità di ogni essere umano, uomo o donna di ogni età.
  3. Il buon lavoro rende servizio al prossimo.
  4. Un buon lavoro dà l’opportunità di realizzare la propria vocazione e di ricevere formazione.
  5. Un buon lavoro non impone troppe richieste alla creazione (nell’ottica di minimizzare l’inquinamento e lo spreco di risorse naturali).
  6. Un buon lavoro garantisce, come minimo, un reddito di sussistenza e buone condizioni di lavoro.
  7. Un buon lavoro offre la possibilità di influenzare le pratiche lavorative e il ritmo di lavoro.
  8. Un buon lavoro consente un adeguato riposo, salute e sicurezza.
  9. Il buon lavoro afferma il diritto di ogni persona di partecipare al processo decisionale.
  10. Un buon lavoro concilia la vita familiare e il lavoro retribuito e dà sicurezza per tutta la vita, sia alle donne che agli uomini.

Il documento parla anche di criteri per il “lavoro dignitoso”, andando ad analizzare le condizioni economiche in Europa, la questione dei salari, la paura di perdere il lavoro, lo stress e la salute psichica.

Nonostante siano passati 10 anni da quando è stato scritto, chi ha stilato il testo aveva ben chiare alcune delle trasformazioni in atto: “il contratto di lavoro ‘normale’ o ‘tipico’, ‘standard’, sta diventando oggi anormale e insolito per la maggior parte dei nuovi lavori. Cresce l’occupazione atipica, nel senso di lavoro part-time, lavoro temporaneo o orario di lavoro flessibile. In Europa il lavoro è regolamentato, ma a causa della globalizzazione il settore informale deregolamentato sta prendendo il sopravvento e i mercati grigi stanno crescendo”.

Il testo parla poi di lavoro precario, spiegandone le diverse combinazioni: dall’incertezza della continuità lavorativa all’assenza di sindacati e associazioni dei lavoratori. Per arrivare alle condizioni di lavoro non dignitose, al problema dei salari al di sotto del livello di sussistenza, fino alla mancanza di sicurezza, di chiarezza, o di formazione professionale. Fra le osservazioni, quelle relative al genere, fra cui una sempre attuale: “le donne nel settore a bassa retribuzione sono molto di più rispetto agli uomini.

Ed è nella parte finale che il documento si mostra programmatico, con i paragrafi dedicati alla Responsabilità dell’Unione Europea, ai temi della protezione dei diritti, della parità, dei migliori standard giuridici per il “lavoro dignitoso”. Tutti i Paesi del mondo “sono chiamati a riconoscere e ratificare le convenzioni”, scrivono i redattori del testo. E propongono azioni specifiche per il “lavoro dignitoso”, anche rivolte alle chiese. “Che ruolo hanno avuto le Chiese nel campo del lavoro?”, si legge ancora nel documento. Dalla Diaconia alla costruzione della coscienza, c’è ancora molto da fare. E la conferenza di Palermo si inserisce proprio su questo filone di impegno da parte delle chiese.

Leggi il documento integrale: DOCUMENTO BASE SUL BUON LAVORO della rete CALL

Ascolta su HopeMedia: GLAM. “Energia, lavoro, territorio” (hopemedia.it)


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CALL – church action on labor and life

Costituita nel 2010 con un’Assemblea a Bruxelles, si tratta di una rete sostenuta dalla Conferenza delle chiese europee (KEK). L’azione delle chiese per il lavoro e la vita (CALL) intende raccogliere l’eredità del WEN (la rete su lavoro ed economia), l’ECG (l’organizzazione che raggruppa le “urban, rural e industrial missions”), e l’attività di lobby presso le strutture dell’Unione europea. Le principali aree di attività sono il precariato e gli indicatori di ben essere alternativi al PIL. Nel 2014 la IV Assemblea, intitolata “Ponti tra speranza e realtà – superare gli squilibri in Europa”, si è tenuta a Roma.