Una Dichiarazione interreligiosa a sostegno degli accordi COP21

Sottoscritta da 270 leader religiosi per sollecitare i governi a firmare l’Accordo di Parigi

Roma (NEV), 27 aprile 2016 – Lo scorso 18 aprile, 270 rappresentanti religiosi di tutto il mondo hanno sottoscritto una Dichiarazione interreligiosa sul cambiamento climatico a sostegno dell’Accordo della COP21 di Parigi 2015, sottoscritto lo scorso 22 aprile presso la sede ONU di New York dai leader di 175 nazioni. Il testo, consegnato al presidente dell’Assemblea generale dell’ONU Mogens Lykketoft, non solo esprime sostegno all’Accordo di Parigi, ma spinge per iniziative ancora più ambiziose nei contenuti e rapide nei tempi. “Noi – affermano i religiosi – siamo uniti nel sostegno alla piena applicazione dell’Accordo e ad ogni altra decisione adottata dalla COP21. Per realizzare l’obiettivo di non superare la crescita della temperatura di 1,5 gradi Celsius i governi devono accelerare le azioni per il clima prima del 2020 ed elevare di molto il livello delle ambizioni dei contributi di ogni paese, convertendoli in politiche nazionali, leggi e programmi”. Un concetto ribadito dal vescovo anglicano Christopher Hil, presidente della Conferenza delle chiese europee (KEK), tra i firmatari della Dichiarazione interreligiosa: “Le persone di fede e di buona volontà hanno salutato positivamente gli accordi sul cambiamento climatico. Ora però è necessario metterli in atto per dar loro un valore concreto”. Il documento richiama, tra l’altro, la necessità di una rapida dismissione dei sussidi alle energie fossili, il reinvestimento in energie rinnovabili, il sostegno finanziario a chi sta pagando un prezzo più caro a motivo del cambiamento climatico. I firmatari, infine, ritengono che “il cambiamento climatico rappresenti per tutta la famiglia umana l’opportunità di intraprendere un cammino di rinnovamento spirituale caratterizzato da una più profonda consapevolezza e una maggiore capacità da azione ecologica”.

Il testo (vedi qui la versione intgerale) è stato firmato, fra gli altri dal segretario generale del Consiglio ecumenico delle chiese (CEC), Olav Fykse Tveit; dall’arcivescovo Desmond Tutu; dal cancelliere della Pontificia Accademia delle Scienze, Marcelo Sánchez Sorondo; dal rabbino capo di Haifa Shear Yashuv Cohen; dal Dalai Lama.