Biotestamento. Commissione bioetica battista-metodista-valdese: “una buona legge”

Luca Savarino: la legge ha il merito di collocare l'Italia sullo stesso piano della maggior parte dei paesi europei e occidentali anche per quanto riguarda la possibilità di sospendere l'idratazione e l'alimentazione artificiali. Per ora restiamo vigili e aspettiamo di vedere che cosa succederà in Senato

Roma (NEV), 21 aprile 2017 – “La norma sulle Disposizioni anticipate di trattamento (DAT) approvata ieri alla Camera è una buona legge che non presenta derive eutanasiche, ma correttamente interpreta le DAT come un’estensione del consenso informato, in conformità allo spirito dell’articolo 32 della Costituzione italiana che garantisce la libertà di cura”. Lo ha dichiarato all’Agenzia NEV Luca Savarino, coordinatore della Commissione bioetica delle chiese battiste, metodiste e valdesi in Italia.

Nella misura in cui, all’interno della relazione terapeutica, mette al centro dell’attenzione l’autodeterminazione del paziente, “la legge va nella giusta direzione – prosegue Savarino – . Come protestanti, non guardiamo con sospetto all’estensione della libertà individuale e siamo parimenti consapevoli di vivere in una società pluralistica in cui le norme fondamentali non possono essere l’espressione di una visione del mondo improntata a una fede particolare”.

Pur dovendo attendere la pubblicazione del testo definitivo approvato ieri, continua Savarino, “la mia impressione è che il passaggio parlamentare, pur appesantendo il testo originario, non ne abbia stravolto i principi di fondo”. La legge ha il merito di collocare l’Italia sullo stesso piano della maggior parte dei paesi europei e occidentali anche per quanto riguarda la possibilità di sospendere l’idratazione e l’alimentazione artificiali, che correttamente vengono intese “come misure terapeutiche a tutti gli effetti”.

Una questione delicata e molto discussa è quella che riguarda l’eventuale diritto all’obiezione di coscienza da parte del medico: a questo proposito Savarino sostiene: “ritengo sia giusto garantire al singolo medico la facoltà di operare in accordo con i dettami della deontologia professionale e della coscienza individuale. Al tempo stesso, è compito della struttura sanitaria mettere a disposizione il personale e le tecniche che consentano di garantire il rispetto del diritto all’autodeterminazione del paziente”.

Le chiese evangeliche da diversi anni hanno aperto in tutta Italia sportelli dove poter depositare il proprio “testamento biologico”. Perché alla legge sia data un’attuazione non puramente formale, Savarino ricorda come sia necessario istituire un registro nazionale telematico per la raccolta delle DAT.

“Mi auguro”, conclude Savarino, “che questa legge possa essere presto approvata in maniera definitiva. L’esperienza passata, tuttavia, induce alla cautela: restiamo vigili e aspettiamo di vedere che cosa succederà in Senato”.