Nuovi arrivi con i corridoi umanitari: 850 storie da raccontare

In provenienza dal Libano questa mattina sono atterrati in 52 a Roma-Fiumicino, e sono già in viaggio verso le loro destinazioni in Piemonte, Lombardia, Veneto, Toscana, Sardegna, Roma. L’impegno crescente della società civile dimostra che è possibile un modello alternativo e autofinanziato per accogliere e integrare uomini, donne e bambini, altrimenti vittime dei trafficanti di esseri umani. Dall’inizio del progetto complessivamente sono giunti in modo sicuro e legale oltre 850 persone con 14 voli. Domani in Francia l’arrivo del primo “couloir humanitaire” a Parigi

Roma, 4 luglio 2017 (NEV/CS26) – 850 in 17 mesi: da quel 4 febbraio 2016 ad oggi, con il volo Beirut-Roma atterrato questa mattina a Fiumicino, sono 850 i profughi in situazione di particolare vulnerabilità, che hanno fatto ingresso, regolarmente e in sicurezza, sul territorio italiano. Oggi, il gruppo di 52 persone arrivato grazie ai “corridoi umanitari” era composto per più della metà da minori: provenienti in larga maggioranza dalla Siria, si erano rifugiati nel vicino Libano, alcuni in gravi condizioni di salute. Una bambina in particolare è ora in viaggio verso Torino, dove l’aspettano all’ospedale pediatrico per un trapianto di rene. Un altro nucleo famigliare è composto da 5 minori, di cui 3 talassemici gravi.

All’aeroporto di Beirut in attesa dell’imbarco con Giorgia Corò della Diaconia valdese e con Silvia Turati del progetto Mediterranean Hope della FCEI

Ad accoglierli all’aeroporto di Roma l’equipe ecumenica composta dagli operatori e volontari dei promotori del progetto: Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), Comunità di Sant’Egidio e Tavola valdese. Questa volta ad accompagnarli sin da Beirut anche un’operatrice della Diaconia valdese, ora in viaggio su un pullman diretto a Nordest, dove alcuni nuovi arrivati saranno ospitati e inizieranno un percorso di integrazione. Le 52 persone saranno ospitate secondo il modello dell’accoglienza diffusa: 38 sono prese in carico dalla Diaconia valdese che ha messo a disposizione strutture ricettive a Bergamo, Padova, Venezia-Mestre, Reggello (FI), mentre Sant’Egidio ospiterà gli altri a Roma, Pescantina (Verona) e alla Maddalena (Sassari).

Ricongiungimento famigliare a Fiumicino

A dare loro il benvenuto in aeroporto durante un briefing con la stampa c’era Manuela Vinay che in rappresentanza delle chiese protestanti ha detto: “venendo qui questa mattina ho incontrato un papà, arrivato in Italia dal Libano l’anno scorso, e che oggi, grazie ai corridoi umanitari, ha ritrovato moglie e figlioletta. Vi invito ad aprirvi e a raccontarvi. Fate sapere le vostre storie. Condividetele senza paura. Qui avviene un incontro tra popoli e generazioni grazie ai corridoi umanitari, che hanno portato 850 persone, sono 850 storie! Benvenuti!”.

Marco Impagliazzo e Manuela Vinay con alcuni dei beneficiari del progetto

A sottolineare il tema dell’accoglienza è stato Marco Impagliazzo, presidente di Sant’Egidio: “Siamo felici di darvi un futuro di speranza: avete ricevuto questa prima accoglienza affettuosa, un’accoglienza che soprattutto ha la prospettiva dell’integrazione. Siete nostri concittadini in tutto e per tutto – e rivolto ai tanti bambini – : sappiate che le nostre scuole sono già pronte ad accogliervi”.

Aeroporto di Beirut (Libano) in attesa dell’imbarco

Mario Giro, viceministro agli Esteri, relativamente alle polemiche intorno all’emergenza sbarchi di questi giorni, per parte sua ha affermato: “all’opinione pubblica italiana vorrei dire che non c’è solo la polemica, la paura, la rabbia; non ci sono solo i problemi, ma ci sono anche i volti sorridenti di questi bambini, che ci rassicurano e che ci dimostrano che si possono fare le cose con la ragionevolezza dell’accoglienza. Domani arrivano i primi corridoi umanitari in Francia. Qualcosa si muove, grazie alla società civile: la sfida delle migrazioni si risolve mettendo insieme società civile e istituzioni. Ancora una volta i corridoi umanitari hanno dimostrato che si riesce a fare tutto l’occorrente senza allarmismi cercando di risolvere i problemi insieme”.

L’arrivo del primo corridoio umanitario francese è previsto domani sera, 5 luglio, all’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi. Per la FCEI sarà presente il presidente Luca Maria Negro, che ha dichiarato: “Per noi si tratta di un traguardo importante. La Francia è il primo paese europeo a seguire l’esempio italiano, una buona pratica portata avanti in chiave ecumenica, dove protestanti e cattolici insieme si sono attivati per l’accoglienza in sicurezza di persone che hanno perso tutto a causa di guerra e persecuzione”. Proprio ieri la FCEI ha inviato una ”lettera-appello” ai partner ecumenici europei e internazionali chiedendo di prendere iniziative anche a livello delle Nazioni Unite.

Beirut, la sera del 3 luglio, alla vigilia della partenza con il corridoio umanitario