La Commissione delle chiese per i migranti in Europa (CCME) in collaborazione con la Conferenza delle chiese europee (KEK) ha presentato oggi a Mairead McGuinness, primo vice presidente del Parlamento europeo a Bruxelles, una dichiarazione congiunta di diverse chiese europee e organismi ecumenici internazionali.
Tra i firmatari, per l’Italia, il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), pastore Luca Maria Negro, il moderatore della Tavola valdese, pastore Eugenio Bernardini, e la presidente dell’Opera per le chiese evangeliche metodiste in Italia (OPCEMI), pastora Mirella Manocchio.
“Nello spirito del Natale, vi chiediamo di lavorare e pregare per una comunità accogliente e inclusiva in Europa” esordisce il documento, che fa appello alle nazioni e ai popoli d’Europa, ai leader politici e alle chiese, affinché non siano indifferenti alla sofferenza degli altri. “Il mondo di oggi vive l’oscurità della persecuzione, dei conflitti e della guerra. Secondo le Nazioni Unite quasi 70 milioni di persone sono state costrette a fuggire dalle loro case in cerca di rifugio e mezzi di sostentamento. Più della metà di loro sono bambini” denunciano i firmatari, che a partire dall’immagine di Gesù che si è fatto uomo, Gesù rifugiato e Gesù straniero, concludono la dichiarazione con 7 punti programmatici che richiamano al restare “umani” e al ritrovare una dimensione del “noi”.
“Durante la stesura della dichiarazione e la raccolta delle firme abbiamo compreso quanto sia vasto il consenso su questo argomento tra le chiese. Vedo questo come un segno di speranza, poco prima di Natale, nel dibattito normalmente molto aspro e controverso su questo argomento “, ha dichiarato il segretario generale del CCME Torsten Moritz.
“Questa dichiarazione firmata da molte autorità cristiane in Europa evidenzia la difficile situazione di coloro che attualmente sono sulle strade dell’esilio e bussano alle porte dell’Europa”, ha detto il presidente della Conferenza delle chiese europee Christian Krieger.
Queste in sintesi le raccomandazioni della “Dichiarazione di Natale”: le politiche migratorie devono puntare su passaggi sicuri, reinsediamento, visti umanitari, ricerca e soccorso; occorre riaffermare il diritto d’asilo e l’applicazione integrale della Convenzione di Ginevra; impegno all’accoglienza e alla protezione; solidarietà; risposta alle esigenze specifiche dei nuovi arrivati in Europa, nel rispetto reciproco; corretta narrazione sulle migrazioni, nel rispetto della dignità e compassione; gestione dei conflitti con spirito di tolleranza, buona volontà e impegno costruttivo.