Roma (NEV), 17 aprile 2019 – “Il diritto alla comunicazione in relazione al processo di memoria, verità e giustizia” è un progetto coordinato dall’Assemblea permanente per i diritti umani (APDH), e finanziato dall’Associazione mondiale per la comunicazione cristiana (WACC), nato con l’obiettivo di promuovere la comunicazione sul processo di memoria, verità e la giustizia in Argentina con una prospettiva centrata nel tema dei diritti umani.
Nell’ambito di questo programma è stata realizzata una pubblicazione, con l’obiettivo di offrire strumenti per chi si occupa di comunicazione, che aiuti a comprendere il lungo processo che tiene insieme memoria e diritti umani nell’Argentina contemporanea, tenendo conto delle voci dei comunicatori, dei denuncianti, degli attori sociali che lavorano sull’argomento e che sono interessati a portare avanti la copertura giornalistica delle cause umanitarie.
La pubblicazione digitale “Memoria, verità e giustizia: strumenti per comunicare dai diritti umani”, disponibile in inglese e in spagnolo, risponde anche all’esigenza di raccontare il processo di memoria, verità e giustizia in Argentina e preservarlo da tentativi di negare o minimizzare gli abusi commessi durante la dittatura militare.
“Nei mesi passati i media hanno spesso riportato dichiarazioni rilasciate da alcuni esponenti politici secondo cui la detenzione e la scomparsa delle vittime durante la dittatura degli anni 70 sono false – ha dichiarato l’Assemblea permanente per i diritti umani -. Ci sono stati sforzi non solo per minimizzare la violenza esercitata dallo stato durante quel periodo, ma anche per screditare le organizzazioni per i diritti umani” ha aggiunto.
Secondo le organizzazioni dei diritti umani dal 1976 al 1983 circa 30.000 argentini, tra cui circa 500 bambini, sono scomparsi o sono stati fatti scomparire. Il termine “scomparso”, desaparecido in spagnolo, si riferisce al rapimento, alla detenzione e all’omicidio di cittadini e cittadine da parte di squadroni della morte militari o paramilitari con l’autorizzazione dello stato.
“La lotta per la memoria, la verità e la giustizia è essenziale per il rafforzamento della democrazia in Argentina – ha sottolineato l’APDH – e la pubblicazione contribuirà a democratizzare il dibattito e la costruzione collettiva della memoria”.
La guida tratta argomenti relativi al diritto di informazione, al trattamento dei dati delle vittime di violenze commesse dallo Stato, ai processi per crimini di lesa umanità, a possibili strategie per coprire eventi associati alla memoria, verità e giustizia, fino a raccomandazioni per la copertura mediatica di un processo pubblico e un elenco di organizzazioni per i diritti umani.
“Informare è un compito essenziale per aiutare le persone a riconoscere le conseguenze della dittatura civile-militare e come la sua oscura eredità continui a influenzare l’attuale sfera sociale, economica, politica e culturale della società argentina” ha detto APDH.
Il processo nazionale di memoria, verità e giustizia è iniziato dopo il ritorno della democrazia in Argentina, quando l’allora presidente Raul Alfonsin (1983-1989) ha creato la Commissione nazionale sulla scomparsa delle persone. Alfonsin promosse l’investigazione e la punizione dei crimini commessi sotto il regime militare.
“Questo processo è stato nel corso degli anni fonte di controversie e la sua attuazione e i risultati ottenuti cambiano in modo significativo a seconda delle politiche governative – ha affermato Lorenzo Vargas, responsabile del programma WACC per la comunicazione per il cambiamento sociale -. Oggi, dopo più di un decennio di avanzamenti, i difensori dei diritti umani hanno la sensazione che i progressi stiano rallentando, stiano ricevendo meno attenzione e che ci sia un rischio reale che i risultati degli anni passati possano essere rovesciati”.
Guarda un video del lancio della pubblicazione qui.