Roma (NEV), 18 novembre 2019 – Si è aperta oggi presso il Centro ecumenico di Bruxelles, in Belgio, la riunione congiunta dei comitati della Conferenza delle chiese europee (KEK) e del Consiglio delle Conferenze episcopali d’Europa (CCEE). L’incontro è presieduto dal pastore Christian Krieger, presidente della KEK, e dal cardinale Angelo Bagnasco, presidente CCEE. Tema della due giorni, “Speranza vivente in Europa oggi”.
La premessa biblica sulla quale si svolgeranno i lavori è tratta da Isaia 51:9 “Risvègliati, risvègliati, rivèstiti di forza!”. I partecipanti discuteranno di questioni relative all’aumento del populismo, nonché di come rafforzare la cooperazione tra KEK e CCEE.
La KEK riunisce, già dagli anni ’50, oltre cento chiese protestanti, ortodosse, anglicane e vetero-cattoliche. La collaborazione fra KEK e CCEE ha una lunga storia. Il Comitato congiunto, fondato nel 1972 dopo la nascita del CCEE (1971), si riunisce ogni anno e ha come compito quello di definire e supervisionare le iniziative condotte insieme. Fra queste, le tre grandi assemblee ecumeniche di Basilea (1989), Graz (1997) e Sibiu 2007. Il 22 aprile 2001 a Strasburgo, gli allora presidenti della KEK, il metropolita ortodosso Jeremie, e del CCEE, il vescovo Miloslav Vlk, sottoscrissero la “Carta Ecumenica”, documento che indica le linee guida dell’ecumenismo e della cooperazione tra le chiese in Europa e che rappresenta un’importante tappa nello sviluppo dei rapporti ecumenici.
Ogni anno il comitato congiunto KEK-CCE analizza da un punto di vista teologico temi sociali e pastorali, alla ricerca di “strade comuni per affrontare le sfide più urgenti che affrontano i cristiani in Europa” come si legge sul sito del CCEE.
Il tema di quest’anno sembra ricalcare alcuni degli argomenti cruciali della Carta Ecumenica, stilata diciotto anni fa da una commissione congiunta KEK-CCEE attraverso un’ampia consultazione con le chiese europee; in particolare, i temi del dialogo, della protezione delle minoranze, della responsabilità delle chiese per la costruzione dell’Europa e della riconciliazione di popoli e culture.