“Fermate lo sterminio”. L’appello del partito FARC in Colombia

Il partito FARC chiede alla comunità internazionale, compreso il Consiglio ecumenico delle chiese, di chiedere garanzie di democrazia e di pace al governo colombiano

JustaPaz

Roma (NEV), 28 febbraio 2020 – Dopo gli omicidi degli ultimi giorni in Colombia, il Consiglio politico nazionale del partito FARC (Fuerza Alternativa Revolucionaria del Común), nato dopo che l’omonimo gruppo di guerriglieri ha deposto le armi, chiede con urgenza al Consiglio ecumenico delle chiese, alle Nazioni Unite, al Senato nordamericano, al Parlamento europeo e al Parlamento centroamericano, a papa Francesco, alle Chiese e comunità di fede, a tutti i governi e i popoli democratici del mondo, agli intellettuali e alle organizzazioni per i diritti umani a livello internazionale, di intervenire presso il governo colombiano e di esigere che si impegni per implementare azioni in favore della democrazia e della pace.

La nota pubblica dice: “Abbiamo firmato l’Accordo di pace finale dell’Avana, Cuba, con la speranza di gettare le basi per una vita dignitosa per tutti i colombiani. Abbiamo messo le vittime al centro di questo accordo e ci battiamo per far sì che finisca la disattenzione dello Stato verso gran parte del Paese, e si intervenga per combattere le cause strutturali che hanno generato il conflitto”.

Dopo la firma degli accordi di pace nel 2016, in Colombia le persecuzioni e gli omicidi sono già costati la vita a 186 ex guerriglieri e a quasi 800 leader sociali, difensori dei diritti umani, insegnanti e attivisti per la restituzione delle terre e la sostituzione delle colture.

“Abbiamo onorato la nostra parola di deporre le armi, e abbiamo sentito l’accompagnamento della stragrande maggioranza del popolo colombiano, senza distinzioni di partito, religiose o ideologiche, così come quello della comunità internazionale e dei Paesi garanti. Questo ci invita all’ottimismo, ad aumentare i nostri sforzi per uscire dalla guerra, a lottare per l’attuazione dell’Accordo di pace e a contribuire alla costruzione di un nuovo Paese per le generazioni future” si legge nell’appello.

“Abbiamo sempre creduto che costruire la pace fosse difficile, ma abbiamo la volontà di seguire questa causa con tutte le nostre forze. Poiché questi omicidi e sfollamenti complicano ulteriormente il cammino verso la pace, ci rivolgiamo a voi, affinché questo sterminio che sta ricoprendo il nostro Paese di sangue e violenza venga fermato” hanno affermato gli ex guerriglieri rivolgendosi alla comunità internazionale.

“Continueremo, con il vostro aiuto, a contribuire alla pace in Colombia. Questi orrendi crimini non ci spaventano né ci intimidiscono, tanto meno fermano il nostro sogno di un Paese per tutti e tutte”, concludono.