Coronavirus, Ero straniero: regolarizzare chi è già in Italia

I promotori della campagna "Ero straniero", alla quale aderisce anche la FCEI, propongono al governo una misura straordinaria a sostegno dell’agricoltura italiana che, a causa del coronavirus, rischia di non avere manodopera: la regolarizzazione degli stranieri già presenti in Italia a fronte della stipula di un contratto di lavoro

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Roma (NEV), 18 marzo 2020 – La pandemia da coronavirus stravolge anche il sistema economico. E’ forse allora questa, finalmente, l’occasione per allargare diritti e tutele ai lavoratori migranti?

L’appello, nato di fronte alla crisi che sta vivendo in modo particolare il settore dell’agricoltura, arriva dalla rete Ero straniero, cui aderisce anche la Federazione delle chiese evangeliche in Italia, insieme a decine di altre realtà impegnate in ambito sociale.

“Senza stagionali dai paesi comunitari – dichiarano i promotori della campagna -, impossibilitati a venire in Italia a lavorare a causa del coronavirus, secondo l’allarme lanciato da Coldiretti, si rischia nelle prossime settimane di “pregiudicare le fornitura di generi alimentari a negozi e supermercati” mettendo a rischio il 25% dei raccolti. Ma saranno impossibilitati a entrare nel nostro Paese anche i lavoratori stagionali non comunitari. In tutto sono 370mila, sempre secondo Coldiretti, i lavoratori regolari che arrivano ogni anno in Italia e che rappresentano una manodopera vitale per il comparto agroalimentare

Se Coldiretti propone di far lavorare nei campi pensionati e studenti, noi pensiamo che vi siano altri bacini da cui attingere, a partire dalle tante persone precarie che nei prossimi mesi avranno bisogno di lavorare.

In particolare – continuano gli esponenti della rete in una nota -, c’è una misura che chiediamo venga presa subito dal governo e che permetterebbe in tempi brevi di non colpire il settore agricolo e non mettere a rischio la fornitura di generi alimentari, riducendo in misura consistente lavoro sommerso, caporalato e sfruttamento lavorativo: un provvedimento straordinario di regolarizzazione per i cittadini stranieri non comunitari già presenti in Italia, con il rilascio di un permesso di soggiorno a fronte della stipula di un contratto di lavoro nel settore agricolo, da estendere anche ad altri settori, come abbiamo proposto nei mesi scorsi. Sono tanti i datori di lavoro impossibilitati dalla normativa attuale ad assumere persone, magari già formate, ma rimaste senza documenti o a ricorrere al lavoro in nero, come nel caso del lavoro domestico o dei servizi di cura. Con l’assunzione di nuovi lavoratori, inoltre, si avrebbero per lo Stato nuove entrate fiscali e contributive, preziosissime in questo momento così difficile.

Anche in questo frangente – conclude il testo diramato da Ero straniero -, emerge la necessità di superare definitivamente la normativa in materia di immigrazione, estremamente rigida e inefficace: torniamo quindi a ribadire la necessità di una riforma complessiva, a partire dal la nostra proposta di legge di iniziativa popolare in discussione alla Camera”.

Ero straniero è promossa da: Radicali Italiani, Fondazione Casa della carità “Angelo Abriani”, ACLI, ARCI, ASGI, Centro Astalli, CNCA, A Buon Diritto, CILD, Oxfam Italia, ActionAid Italia, Legambiente Onlus, ASCS – Agenzia Scalabriniana per la Cooperazione allo Sviluppo, AOI, Fcei – Federazione Chiese Evangeliche in Italia,con il sostegno di numerosi sindaci e decine di organizzazioni.