Servizio civile universale. 127 firmatari chiedono al Governo misure stabili

Oltre cento enti pubblici e del privato sociale, fra cui la Diaconia valdese, hanno scritto una lettera al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, al Ministro con delega al Servizio civile Vincenzo Spadafora e al Ministro dell’Economia e delle Finanze Roberto Gualtieri chiedendo di intervenire con la legge stabilità per finanziare adeguatamente il settore

Immagine tratta dal video della campagna #CentoxCentoServizioCivile

Roma (NEV), 29 settembre 2020 – Entro il 20 ottobre il Governo presenterà al Parlamento la Legge di Bilancio. 127 enti pubblici e del privato sociale, fra cui la Diaconia valdese – Commissione sinodale per la diaconia (CSD), hanno chiesto al Governo di finanziare in maniera adeguata il Servizio civile universale (SCU). Lo ha reso noto ieri in una nota stampa la Conferenza nazionale enti servizio civile (CNESC).

“Riteniamo necessario richiamare la vostra attenzione sulla situazione e le prospettive del Servizio civile universale – scrivono i firmatari della lettera –. Questo istituto repubblicano, che sta incontrando il consenso dei giovani, la partecipazione delle organizzazioni del Terzo Settore e degli enti pubblici, a cominciare da quelli locali, senza una vostra scelta di dotazione di fondi adeguati andrà in crisi”.

Serve una scelta politica del Governo, chiedono nella lettera gli enti. “Una dotazione di 300 milioni annui per il triennio 2021-2023 permetterebbe di attuare la Programmazione”, venendo incontro alla richiesta di partecipazione di tanti giovani.

Nei soli tre anni trascorsi, conclude la lettera, “sono state più di 188.000 le domande non accolte per assenza di posti di impiego”. Serve dunque “una risposta positiva” non solo per chi ha esplicitamente manifestato disponibilità a impegnarsi per il Paese, ma anche a sostegno delle stesse organizzazioni di Terzo Settore e degli enti pubblici “nella realizzazione delle loro attività verso i cittadini. Soprattutto sarebbe un generatore di persone formate all’impegno e alla partecipazione in una fase in cui il tessuto sociale è sempre più lacerato”.

Intanto, venerdì 2 ottobre, centinaia di giovani operatori volontari in servizio civile saranno a Torino in piazza Castello per un flash mob pacifico (nel rispetto delle misure di contenimento anti-covid). L’iniziativa, organizzata dal Tavolo enti servizio civile (TESC), ha come obiettivo quello di “valorizzare le esperienze dei tanti progetti di servizio civile e dare visibilità ai tantissimi giovani che anche in questi difficili mesi di emergenza sanitaria si sono messi a servizio della collettività”. Appuntamento dalle 16.

La CNESC raggruppa alcuni dei principali Enti accreditati con il Dipartimento della Gioventù e del Servizio Civile. Le sue sedi sono presenti in 3.557 Comuni, 108 province e 101 Stati esteri. Rappresenta 7.171 organizzazioni senza scopo di lucro e 247 Enti pubblici, con 17.859 sedi di attuazione.

Alla CNESC aderiscono: Acli, Aism, Anpas, Anspi, Arci Servizio Civile, Associaz. Comunità Papa Giovanni XXIII, Avis nazionale, Caritas Italiana, Cesc Project, Cipsi, Cnca, Commissione sinodale per la diaconia (CSD), Confederazione Nazionale Misericordie d’Italia, Cong. P.S.D.P. Ist. don Calabria, Federazione SCS/CNOS Salesiani per il sociale, Federsolidarietà/CCI, Focsiv, Inac, Legacoop, MCL – Movimento Cristiano Lavoratori, Shalom, Telefono Azzurro, Uildm, Unicef, Unitalsi, Unpli, Vides Italia

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