Lampedusa, “una zattera sospesa tra Europa e Africa”

Il racconto di Christiane Groeben, vice presidente della FCEI, di ritorno dall'isola, dove una delegazione delle chiese protestanti ha preso parte nei giorni scorsi alla commemorazione dell'anniversario del naufragio del 3 ottobre 2013

Roma (NEV), 09 ottobre 2020 – Christiane Groeben, vicepresidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), luterana, è tornata pochi giorni fa da Lampedusa. Per la terza volta ha partecipato, insieme a una delegazione protestante, alla commemorazione per il 3 ottobre, anniversario di una delle peggiori “tragedie” in cui morirono 368 persone.

L’impressione è che “l’emergenza sanitaria, il distanziamento e il lockdown abbiano avuto delle conseguenze anche qui, non solo nei contatti tra la popolazione ma anche verso i migranti – racconta -. C’è in qualche modo “meno” accoglienza, ed è dunque un lavoro impegnativo, quello che stanno facendo gli operatori e le operatrici del programma rifugiati della FCEI, Mediterranean Hope, per ricostruire un rapporto di fiducia, un clima più sereno e di dialogo”.

Christiane Groeben

La FCEI ha organizzato il 3 ottobre una commemorazione ecumenica, con la parrocchia di S.Gerlando e don Carmelo La Magra, dal titolo “Tutte le vite contano” (qui l’editoriale di Paolo Naso e Daniele Garrone).

“E’ stato un momento molto partecipato – continua Groeben – con la chiesa piena di persone, nei limiti imposti dalle misure anti covid. Particolarmente intensa e commovente è stata la testimonianza di Vito Fiorino, uno dei pescatori che quella drammatica notte uscì in mare e riuscì a mettere in salvo alcune persone. Insieme a lui, infatti, anche quest’anno sono tornati a Lampedusa alcuni migranti che ha salvato, che ora vivono in Svezia. Incontrarli è stato davvero toccante. Così come mi è rimasta impressa un’immagine, nel testo che ho letto durante la liturgia ecumenica: preghiamo per chi sta su questa “zattera sospesa tra Europa e Africa”, Lampedusa”. Al termine della commemorazione i partecipanti hanno poggiato un sasso ai piedi dell’installazione artistica al centro della chiesa, a ricordare le vittime del 3 ottobre 2013 e simbolicamente tutti i morti nel Mediterraneo.

Nel frattempo, pochi giorni dopo l’anniversario del 3 ottobre, sono stati modificati i “decreti Salvini” sulla sicurezza. Si sta andando nella giusta direzione? “Lo spero tanto – conclude la vice presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia – ; a Lampedusa ho rincontrato con piacere Giorgia Linardi, la portavoce di Sea-watch, una delle ONG con le quali da anni, come chiese evangeliche, condividiamo l’impegno per salvare i migranti. Le nuove norme rappresentano un lume di speranza, speriamo sia davvero un cambiamento di rotta in materia di accoglienza nel nostro Paese e in Europa”.