Il sogno di un’Italia protestante

Con l’incontro online del 21 novembre si avvia un percorso con il quale le chiese battiste, metodiste e valdesi rilanciano la loro collaborazione: nel ricordo del Congresso evangelico del 1920

Roma (NEV/Riforma.it), 13 novembre 2020 – Il 21 novembre prossimo, dalle 10 alle 13, si terrà un webinar (incontro seminariale via Internet), prima tappa di un percorso che porterà le chiese battiste, metodiste e valdesi verso la V sessione congiunta dell’Assemblea generale dell’Unione cristiana evangelica battista d’Italia (UCEBI) e del Sinodo delle chiese valdesi e metodiste, detta “Assemblea-Sinodo”, che si terrà nel 2022. Il percorso prevede una seconda tappa nella primavera del 2021, che si spera potrà svolgersi in presenza.

Il webinar, organizzato dalla Commissione battista-metodista-valdese (BMV) di lavoro per l’Assemblea-Sinodo, ha per titolo: “Il sogno di un’Italia protestante. Storia e attualità di un cammino comune. Il reciproco riconoscimento tra le chiese battiste, metodiste e valdesi a cento anni dal Primo convegno delle chiese evangeliche italiane”. Emilio Florio, professore di storia e filosofia, farà una retrospettiva storica delle relazioni tra le Chiese BMV a cento anni dal I Congresso evangelico italiano. “Quell’incontro che si tenne nel novembre del 1920 – ricorda Florio – fu giudicato dai più un fallimento: ci fu una sottovalutazione della complessità dei problemi, non ci furono risposte definitive e non si arrivò alla costituzione di un’unica chiesa nazionale evangelica. È però interessante vedere come il mondo evangelico italiano, sostanzialmente sotto la spinta dei laici, pose in discussione alcune questioni, che in parte ci interrogano ancora oggi: come parlare all’Italia in quanto evangelici? Che cos’è la libertà religiosa? Quale relazione tra le chiese evangeliche è la più utile per fare tutto questo?”.

Dall’excursus storico poi, con l’aiuto di tre relatori (Gianna Urizio, Claudio Paravati e John Bremner), verrà offerto uno sguardo sulle sfide future e le potenzialità del cammino comune.

L’ultima Assemblea-Sinodo si svolse a Roma nel novembre del 2007. Da allora sembra ci sia stata tra le nostre chiese una diminuzione dell’interesse per il cammino di collaborazione e comunione tra le chiese battiste, metodiste e valdesi. È così? Quali possono essere le motivazioni? Hanno risposto a queste e a altre domande tre dei sei membri della Commissione BMV di lavoro per l’Assemblea-Sinodo.

“Credo che un calo di interesse ci sia stato – afferma il pastore metodista Peter Ciaccio – e che abbia diverse concause, che hanno portato a uno slittamento delle priorità nell’agenda. Tra queste ne individuo tre: il fenomeno migratorio, su cui è concentrato un grosso impegno delle chiese valdesi e metodiste; il richiamo della Comunione delle chiese protestanti in Europa a chiarire la contraddizione tra il reciproco riconoscimento dei membri e delle chiese senza che vi fosse il reciproco riconoscimento del battesimo; l’indebolimento della Federazione giovanile evangelica in Italia (FGEI), fucina del “BMV”».

“Credo che il BMV si sia arenato sulla questione del battesimo – prosegue il pastore valdese Davide Rostan –, problema che continuo a non capire. Ho svolto il grosso del mio ministero in chiese battiste e valdesi nell’ambito di progetti di collaborazione territoriale, e nella pratica pastorale mi sono ritrovato ad affrontare la questione del battesimo o della confermazione con un approccio più sociologico e simbolico che teologico. Più che delle giuste discussioni teologiche ho visto prevalere, sia da parte battista sia da parte valdese e metodista, un attaccamento identitario che molto poco ha a che fare con la realtà della pastorale e con i problemi reali delle nostre chiese”.

“Penso – aggiunge il pastore battista Daniele Podestà – che la diminuzione dell’interesse per il BMV sia da ricondurre anche al fatto che oggi viviamo in un’epoca in cui siamo sempre più spinti a rinchiuderci nel nostro orticello, e le nostre chiese non sono immuni a questa tendenza. Anche chiese della stessa denominazione, a livello regionale o nella stessa città, fanno sempre più fatica a collaborare, salvo alcune eccezioni. La questione non sarà certo risolta dal webinar del 21 novembre, ma speriamo che esso dia inizio a una riflessione che porti a nuova visione di ipotesi di lavoro comune”.

– Allora, da dove far ripartire la relazione e la comunione delle nostre chiese? 

“Ripartiamo dalla vocazione comune – risponde Ciaccio –, che è quella di servire il Signore nella città dove Dio ci ha chiamato a vivere, portando avanti le rispettive tradizioni, storie, e teologie. È sufficiente per rilanciare il BMV? Non lo so, dovrebbe esserlo”. “Forse – dice Rostan – potremmo ripartire dal considerare le collaborazioni territoriali non un ‘tappabuchi’ per rispondere alla mancanza di risorse economiche e pastorali, ma uno strumento per razionalizzare le nostre risorse e avviare progetti di missione”. Sulla necessità di ripartire dalle chiese locali, prosegue Podestà: “Più che su documenti ufficiali, che pure sono importanti, occorrerebbe concentrarsi su quei progetti di collaborazione territoriale in cui si possano sentire coinvolti direttamente e attivamente i membri di chiesa”. Il pastore cita l’esperienza dei culti online preparati durante il lockdown dalle chiese evangeliche di Milano, o l’esperienza di ZoomWorship, nella quale sono stati coinvolti diversi pastori e pastore delle chiese BMV. “Dovremmo guardare con interesse a queste nuove forme di collaborazione, perché potrebbero ampliare il nostro ambito di lavoro comune”.

Gli esecutivi hanno incoraggiato un’ampia partecipazione al webinar, soprattutto da parte di chi è entrato da poco a far parte di una delle nostre chiese. “In un’epoca in cui siamo totalmente affogati nelle agende delle cose da fare, – afferma Ciaccio –, questo webinar è una buona occasione per prenderci del tempo in cui porre delle questioni importanti per le nostre chiese”. “A chi da poco partecipa alla vita di una nostra chiesa, – suggerisce Rostan – direi: ‘caro fratello, sorella, qualunque chiesa protestante storica tu abbia scelto di frequentare, guarda che non sei solo, ci sono altri protestanti che hanno storie diverse; vieni a conoscere quello che ha fatto il protestantesimo in questo paese'”. “Io partirei dal titolo del webinar, ‘Il sogno di un’Italia protestante’ – conclude Podestà –. In una società divisa, dove si costruiscono sempre più muri di separazione, credo sia importante ribadire la necessità di essere ancora oggi aggrappati a questo sogno di unità, e quindi incoraggerei le persone a partecipare all’incontro per capire in che modo possano essere parte della realizzazione di questo sogno”.

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