Luterani mondiali. Rapporto clima Nazioni Unite: serve fare di più

La Federazione luterana mondiale (FLM) ha accolto con favore il nuovo rapporto sul clima delle Nazioni Unite. Al tempo stesso, ha sollecitato un'azione ambiziosa per proteggere i più vulnerabili

Eventi meteorologici estremi: il rappresentante dei Luterani mondiali, Carlos Rivera (con maschera bianca) in visita a Chamelecón, Honduras, dove molte case sono state spazzate via dalle inondazioni inaspettate degli uragani Eta e Iota nel 2020. Foto: FLM/Sean Hawkey

Roma (NEV), 11 agosto 2021 – Il cambiamento climatico è reale. Vite umane e mezzi di sussistenza sono già minacciati. È questa la premessa che spinge la Federazione luterana mondiale (FLM) da un lato ad accogliere con favore l’ultimo rapporto scientifico dell’Intergovernmental Panel on Climate Change (IPCC). Esso è considerato come “l’ennesima conferma che la crisi climatica che il mondo sta affrontando è la sfida esistenziale più cruciale del nostro tempo”. Dall’altro lato, la FLM sollecita ad azioni più ambiziose.

Come si legge sul sito della Federazione luterana mondiale, l’IPCC (organismo delle Nazioni Unite che valuta scientificamente il cambiamento climatico), ha pubblicato il 9 agosto il rapporto “Climate Change 2021: the Physical Science Basis”. È la prima parte di quello che sarà il VI rapporto di valutazione completo. Nel rapporto, l’organismo delle Nazioni Unite osserva che il clima della Terra sta cambiando in ogni regione e in tutto il sistema climatico. Alcuni dei cambiamenti, come l’innalzamento del livello del mare, sono irreversibili per centinaia o migliaia di anni.

“Il rapporto conferma ciò che milioni di persone ci dicono già da decenni: che il cambiamento climatico è reale e sta già minacciando vite umane e mezzi di sussistenza, specialmente di coloro che sono già vulnerabili” afferma Isaiah Toroitich, direttore della Global Advocacy luterana.

“Accogliamo con favore questo rapporto come solida base scientifica per l’azione per il clima – continua Toroitich –. È chiaro che i governi non stanno prendendo abbastanza sul serio il problema, e non stanno nemmeno rispettando gli impegni degli accordi di Parigi. Abbiamo bisogno di un’azione climatica urgente e ambiziosa. Adesso. Questa generazione e quella futura dipendono da essa”.

Il rapporto prevede un riscaldamento globale di 1,5°C entro i prossimi due decenni, con ondate di calore in aumento, stagioni calde più lunghe e stagioni fredde più brevi. Mentre il rapporto lancia l’allarme su possibili impatti climatici catastrofici ed estremi, afferma anche che se si agisce in questo momento, c’è speranza di evitare scenari peggiori.

“Ogni singola azione per ridurre le emissioni di gas serra e costruire la resilienza, sia da parte di governi, imprese e individui, conta. Collettivamente, dobbiamo ridurre le emissioni” dichiara Toroitich.

L’impegno dei luterani mondiali per il clima

La difesa della giustizia climatica della FLM a livello globale include la partecipazione attiva ai negoziati sul clima delle Nazioni Unite, con i preparativi in ​​corso per la Conferenza sul clima “COP26” prevista a Glasgow entro la fine dell’anno. Inoltre, la FLM sostiene le sue chiese membro per ridurre gli effetti del cambiamento climatico sulle persone più vulnerabili e per costruire resilienza all’adattamento. Attraverso il World Service, organismo umanitario operativo sul campo, la FLM assiste le comunità che sono state colpite da guerre, conflitti e sfollamenti, le cui cause profonde sono spesso legate a cambiamenti climatici e alle sue conseguenze. Fra queste: scarsità di acqua, di terreni coltivabili e di pascoli.

“La Federazione luterana mondiale raddoppierà i suoi sforzi per sostenere le persone e le comunità colpite dalle crisi umanitarie derivanti dai cambiamenti climatici, anche se continuiamo a chiedere giustizia climatica, giustizia intergenerazionale e cura del creato” conclude Toroitich.

IPCC

L’IPCC pubblica rapporti di valutazione scientifica completa sui cambiamenti climatici ogni sei-sette anni; il precedente (V Rapporto di Valutazione) è stato completato nel 2014 ed è stato un riferimento chiave nella negoziazione dell’Accordo di Parigi 2015.