Bielorussia. Cristiani contro la tortura per la campagna #FreeViasna

Procedimenti penali, pressione sugli attivisti per i diritti umani e arresti preoccupano le organizzazioni umanitarie e religiose

Roma (NEV), 16 settembre 2021 – L’Azione dei cristiani per la abolizione della tortura (ACAT) rilancia la campagna #FreeViasna. Il via ufficiale è previsto per domani, 17 settembre. Si tratta di una campagna internazionale di solidarietà a sostegno dei difensori dei diritti umani della ONG Viasna, in Bielorussia. ACAT si era già occupata del caso a febbraio, ma nulla è cambiato da allora.

La data non è casuale, scrive ACAT, riportando quanto la stessa ONG riferisce in rete: “una rappresentante della nostra organizzazione, Marfa Rabkova, è stata arrestata il 17 settembre 2020. Nel corso dell’anno, la pressione sugli attivisti per i diritti umani si è intensificata in modo esponenziale: sono stati aperti diversi procedimenti penali, sono state condotte numerose perquisizioni, membri di Viasna sono stati arrestati e alcuni sono stati picchiati, e anche coloro che da tempo non facevano parte dell’organizzazione sono stati convocati per essere interrogati”.

Al momento, denuncia l’ACAT, sono sette i membri di Viasna in stato di detenzione: il presidente dell’organizzazione Ales Bialiatski; il vicepresidente Valiantsin Stefanovich; Uladzimir Labkovich, coordinatore della campagna Human Rights Defenders for Free Elections; Marfa Rabkova, coordinatrice della rete di volontari di Viasna; Leanid Sudalenka, capo della filiale di Viasna a Homieĺ; Tatsiana Lasitsa, volontaria a Rečyca; Andrei Chapiuk, volontario a Minsk. La campagna è volta a richiederne l’immediato rilascio.

I promotori di questa campagna invitano a organizzare un raduno o una marcia. A diffondere informazioni e sensibilizzare in rete sulla campagna #FreeViasna. È possibile inoltre scrivere una lettera aperta agli attivisti per i diritti umani detenuti e inviarla a freeviasna@gmail.com. Per ulteriori informazioni, vai al sito ACAT.

Foto di Сильные Новости / GomelTube

La delicata situazione in Bielorussia ha fra l’altro portato, lo scorso 9 settembre, all’accorato appello della vescova luterana della Chiesa evangelica in Germania (Ekd), Petra Bosse-Huber, vicepresidente dell’Ufficio ecclesiastico dell’Ekd e a capo del Dipartimento per il lavoro ecumenico e internazionale. Bosse-Huber, come riferisce Riforma.it, ha reagito con orrore alla condanna dell’oppositrice del governo bielorusso Maria Kolesnikova e dell’avvocato Maksim Znak. Maria Kolesnikova è stata condannata a undici anni in un campo di prigionia con l’accusa di aver tramato per un colpo di Stato. La 39enne è stata arrestata un anno fa, a settembre 2020, nel corso delle proteste contro il regime del presidente Lukashenko.