Roma (NEV), 15 febbraio 2022 – Il 17 febbraio si celebra la Festa della libertà. È la data in cui si ricordano le Lettere Patenti, atto con cui il re Carlo Alberto concesse ai valdesi i diritti civili e politici, nel 1848. Nel marzo dello stesso anno gli stessi diritti vennero accordati anche agli ebrei.
L’attore e regista Gioele Dix, per questa circostanza, ha portato il suo saluto in un videomessaggio su chiesavaldese.org, il sito dell’Unione delle chiese metodiste e valdesi.
Nel suo messaggio, Gioele Dix parla della forte vicinanza tra comunità ebraiche e valdesi. Una vicinanza “vissuta con amicizia lungo tutta la mia vita personale e professionale”.
Dix ricorda il padre, Vittorio Ottolenghi, che fece parte della commissione che trattò l’Intesa delle comunità ebraiche con lo Stato italiano. Era il 1987, e la legge fu poi attuata due anni dopo. Ottolenghi citava spesso i valdesi, che furono i primi a stipulare un’Intesa con lo Stato, nel 1984.
Gioele Dix porta i suoi auguri alla comunità valdese per questa ricorrenza attraverso alcune parole in comune con la comunità ebraica. Fede, etica, educazione, laicità. Sottolineando l’importanza del passaggio di valori da una generazione all’altra, e di una visione della fede in chiave “anti-istituzionale”, Dix parla infine del comune approccio con i testi sacri. “La Bibbia per i valdesi, la Torah per gli ebrei, è un libro dinamico, vivo, da tenere sempre sul tavolo, non riservato ai pochi addetti ai lavori”.
Gioele Dix, fra l’altro, ha pubblicato per Claudiana, la casa editrice protestante, il volume “La Bibbia ha (quasi) sempre ragione”.