Culto al Polo Nord

Il racconto di Siv Limstrand, pastora luterana delle isole Svalbard, dove la piccola comunità multiculturale si fa ponte e rifugio per chi cerca qualcosa di diverso nella propria vita. “Tre volte all'anno viene qui un prete cattolico e, in circostanze normali, anche un ortodosso russo. La Chiesa di Norvegia ha attualmente interrotto i legami con gli ortodossi russi, ma dobbiamo trovare il modo di vivere insieme, indipendentemente da ciò che sta accadendo in Russia e Ucraina. Qui tutto è altamente politico”

foto tratta da kirken.no/svalbard

Roma (NEV), 18 maggio 2022 – Una distesa di neve e ghiaccio, un tavolo improvvisato, una croce. Siamo nel distretto della chiesa di Longyearbyen, vicino al Polo Nord, nell’arcipelago artico delle Svalbard. La pastora di questa congregazione è attualmente Siv Limstrand, della Chiesa di Norvegia.

Il clima sta cambiando. Anche la comunità, composta da ben 52 nazionalità, è in continuo cambiamento. “Qui le temperature stanno aumentando a una velocità doppia rispetto al resto del mondo – dice la pastora Limstrand, come si legge sul sito della Federazione luterana mondiale (FLM) –. Possiamo vederlo nello scioglimento dei ghiacciai e nei cambiamenti sostanziali della vegetazione, nonché nella perdita di orsi polari e altra fauna selvatica. Il tempo è più umido e mite, con più valanghe e smottamenti”.

Le case, racconta ancora la pastora, una volta erano spazi sicuri, un rifugio dal freddo. “Ma nel 2015 un uomo e un bambino sono morti sotto una valanga mentre dormivano. Molte case sono state danneggiate. Le autorità hanno costruito recinzioni e altre misure di sicurezza, oltre a costruire case in aree più sicure. Ma nella maggior parte dei fiordi non si può più viaggiare in motoslitta come in passato”.

Longyearbyen, per Limstrand, “è il luogo di sintesi di tutto ciò che ho fatto. Lavorando a Ginevra con giovani provenienti da ogni angolo del globo sentivo di avere il mondo intero sulla mia scrivania, ogni giorno. Qui cerco di vedere il mondo in ogni persona, aiutandola a capire da dove viene e cosa cerca”.

La pastora Siv Limstrand guida il culto a Ny-Ålesund, insediamento più settentrionale al mondo. Foto Helge T Markussen

È un punto di osservazione molto particolare. L’arcipelago conta una popolazione di circa 3.000 anime. Dice ancora la pastora: “Tutti noi abbiamo lasciato famiglie e amici in altri luoghi: essere qui come chiesa è sia un dono che una sfida. Vuol dire essere ponte e rifugio per le persone che cercano qualcosa di diverso nella loro vita”. Fra l’altro, questa comunità condivide il locale di culto e presta servizio anche a persone di altre confessioni: “Tre volte all’anno viene qui un prete cattolico e, in circostanze normali, anche un ortodosso russo. La Chiesa di Norvegia ha attualmente interrotto i legami con gli ortodossi russi, ma dobbiamo trovare il modo di vivere insieme, indipendentemente da ciò che sta accadendo in Russia e Ucraina”.

Qui, afferma Limstrand, “tutto è altamente politico. Siamo su un territorio norvegese, ma il Trattato delle Svalbard chiarisce che stiamo esercitando la sovranità a nome della comunità mondiale. Ci sono molte questioni difficili, soprattutto con la guerra in Ucraina, sul fatto che sia giusto chiudere l’ultima miniera, fino a quando non saremo in grado di garantire modi per produrre abbastanza elettricità o per usare altre fonti, come energia solare e idrogeno. Nel frattempo, è in atto un processo drammatico di scomparsa dei mezzi di sussistenza tradizionali”.

Longyearbyen è stata fondata nel 1906 come centro di estrazione del carbone, ma nel 2023 l’ultima miniera dovrebbe chiudere. Inoltre, qualsiasi cosa di cui c’è bisogno deve essere portata in aereo o in barca, che è un viaggio di tre giorni o più. L’industria del turismo è in crescita, come il centro universitario di ricerca artica, ma il futuro è ancora incerto. Tuttavia, per la ministra di culto, “Essere sradicati dalle famiglie, dover fare nuove amicizie, apre qualcosa di prezioso quando le persone imparano a convivere. Il mio compito è coltivarlo e aiutare le persone a esplorare il lato spirituale ed esistenziale della vita qui”.


Una vita al servizio delle persone

La pastora Siv Limstrand è cresciuta a Bodø, nel nord della Norvegia, e ha studiato teologia all’Università di Oslo. Ha lavorato con la FLM a Ginevra, poi con il ramo norvegese della YWCA-YMCA. Si è occupata di solidarietà con il Sud Africa e la Palestina. È stata Segretaria Esecutiva per i Giovani presso la FLM dal 1991 al 1994. Per undici anni è stata cappellana universitaria. Si è poi trasferita alla Missione cittadina di Trondheim per aiutare a costruire un centro di risorse per le persone colpite da HIV e AIDS. Dopo cinque anni, è diventata “pastore di strada”, responsabile della chiesa medievale di Vår Frue per bisognosi e senzatetto, ma anche in favore di chi combatte contro la droga e l’abuso di alcol. Da tre anni è ministra di culto delle isole Svalbard.


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l’articolo integrale in inglese a cura di P. Hitchen sul sito della Federazione luterana mondiale.