Mondiali Qatar, fra sportwashing e silenzio

Il logo dei mondiali di calcio 2022

Roma (NEV), 21 novembre 2022 – La Chiesa evangelica in Germania (EKD) ha mosso dure accuse all’organizzazione dei mondiali di calcio in Qatar attraverso il presidente e commissario per lo sport della Chiesa evangelica renana, Thorsten Latzel: “La FIFA sostiene che questi mondiali stiano unendo il mondo. Tuttavia, in molti paesi i diritti dei lavoratori, delle donne, delle minoranze sessuali, la libertà di stampa, di religione e di opinione, non vengono realmente rispettati”. Lo rilancia in un articolo la Chiesa evangelica luterana in Italia (CELI).

La Chiesa tedesca, riferisce la CELI, denuncia una sorta di “sportwashing” con cui, attraverso la competizione sportiva, si vuol riabilitare l’immagine di regimi tutt’altro che tolleranti con le minoranze, le diversità e i diritti delle persone.

Questi mondiali, preparati e iniziati fra le polemiche, sono già di tendenza su Twitter con quasi un milione di tweet, a un giorno dal “fischio d’inizio”. In queste prime ventiquattr’ore di mondiali, la nazionale iraniana non ha cantato l’inno per protesta, quella inglese si è messa in ginocchio contro il razzismo, e con altre sei squadre europee ha dovuto rinunciare alla fascia arcobaleno della campagna “One Love” in supporto alla comunità LGBTQIA+. Si tratta di Inghilterra, Galles, Belgio, Danimarca, Germania, Olanda e Svizzera, come si legge su fanpage, che hanno fatto un passo indietro per paura di sanzioni della FIFA.

In Italia, il Settimanale delle chiese evangeliche battiste, metodiste e valdesi “Riforma” ha invece scelto il silenzio, come si legge nell’editoriale firmato dalla redazione:

Perché non vi racconteremo il mondiale in Qatar

“Migliaia di lavoratori morti nei lavori, diritti umani negati, corruzione non possono finire sotto il tappeto”.

La scelta di non parlare del mondiale in Qatar, si legge su Riforma, è “Un modo modesto e limitato di denunciare queste ingiustizie, di cui invece continueremo a parlare. Come ha scritto il direttore del giornale francese ‘Christianisme aujourd’hui’ David Métreau, che ha annunciato una scelta simile, ‘il tempo risparmiato non guardando queste partite potrebbe essere speso pregando e chiedendo giustizia per questi ‘miserabili oppressi’ e ‘poveri che gemono’, perché, dice il Signore ‘Per l’oppressione dei miseri, per il grido d’angoscia dei bisognosi, ora mi ergerò’ (Salmo 12,5)”.