Roma (NEV), 18 gennaio 2023 – Inizia oggi la consueta Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani (SPUC). Convocata quest’anno dal Consiglio delle chiese del Minnesota, con sede negli Stati Uniti, la SPUC coinvolge le chiese cristiane di tutto il mondo fino al 25 gennaio. Il versetto biblico scelto per il 2023 è tratto dal libro di Isaia, capitolo 1 versetto 17: “Imparate a fare il bene; cercate la giustizia”.
Le chiese cristiane di tutte le confessioni, cattoliche, protestanti, ortodosse, anglicane… si incontrano e si scambiano i pulpiti. Occasione per entrare per la prima volta in un tempio, in una cattedrale, in un monastero, in una chiesa greco-ortodossa o in una parrocchia cattolico-bizantina, insomma in luogo di culto di una chiesa diversa, di una chiesa “sorella”. È una settimana in cui si parla di ingiustizie, di razzismo e dei conflitti di ieri e di oggi. Dall’uccisione di George Floyd alle violenze subite dai nativi americani, fino alla guerra in Ucraina e in tante altre parti del mondo. Si parlerà, anche, di come Dio, nella bibbia, si dichiara stanco delle preghiere e dei sacrifici ipocriti.
Il presidente della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), Daniele Garrone, nel video di apertura della Settimana, ha ripreso il versetto di Isaia e ha commentato: “Il popolo è rimproverato di associare il culto alla violenza e al sopruso. E Dio dice: ‘il vostro culto non lo voglio. Imparate a fare il bene, cercate la giustizia’. Con queste parole è come se ci venisse detto: ciascuno guardi dentro di sé, ai suoi peccati, al fine di imboccare insieme la strada della conversione”.
“L’unità tra i cristiani può essere di grande aiuto nella lotta contro guerre e violenze che travolgono tutti. La ferita del male può rappresentare un motivo in più per crescere come credenti profondamente inquieti che provano a trovare risposte cristiane alle sfide del nostro tempo” ha detto, da parte sua, il cardinale Matteo Maria Zuppi, presidente della Conferenza episcopale italiana (CEI), intervistato su chiesavaldese.org proprio alla vigilia della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani.
Il clima un po’ apocalittico ritrova luce proprio nel cammino insieme. Sembra che quest’anno il percorso abbia ripreso vigore, con linguaggi nuovi e condivisi. Sarà una rinascita post-pandemica, sarà la voglia di incontrarsi di nuovo in comunione, saranno le spinte verso un nuovo ecumenismo determinate dall’instabilità sociale ed economica. Fatto sta che l’agenda è fittissima e originale. Fra le diverse iniziative, da Nord a Sud, anche concerti, veglie, incontri, ma anche un culto internazionale, una fiaccolata, conferenze, presentazioni di libri e celebrazioni ecumeniche.
Ad esempio, ad Alba (in provincia di Cuneo), domani è prevista una serata di preghiera carismatica ecumenica a cura del Gruppo del “Rinnovamento nello Spirito” della diocesi, insieme alla chiesa evangelica pentecostale.
Momenti dedicati alle giovani generazioni sono in programma, ad esempio, a Bologna (il 25) e Milano, dove il 21 alle 18 ci sarà una lettura a più voci de “Il racconto dell’Anticristo” di Vladimir Sergeevicˇ Solov’ëv introdotta da Stefano Caprio, docente di Teologia orientale, e discussa dai e dalle giovani delle chiese cristiane milanesi, in Via Pinamonte da Vimercate 10.
A Lucca, sabato 21, attività per bambini e ragazzi; “giornalisti ecumenici alla scoperta di tre personaggi della tradizione cattolica, ortodossa e protestante. Dalle 15 presso la chiesa di san Michele. Segue preghiera ecumenica per ragazzi e famiglie.
A Bari, il 19, una conferenza nell’ambito del ciclo “Città della Bibbia, luoghi dell’umano” su “Ebron, città rifugio”. A Cantù (Como), il 18, dopo la celebrazione ecumenica, canta il coro della “Evangelic Apostolic Church of Nigeria”.