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Veglia ecumenica e “Raduno del popolo di Dio” per un cammino sinodale condiviso

Conferenza stampa in Sala Stampa della Santa Sede con rappresentanti di chiese e comunità cristiane cattoliche, protestanti e ortodosse per lanciare due iniziative in settembre. L’invito a partecipare del Presidente della Conferenza delle chiese europee, pastore Christian Krieger, e un commento del Segretario esecutivo della Federazione delle chiese evangeliche in Italia, pastore Luca Baratto

Di
Elena Ribet
-
23 Gennaio 2023
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    Il logo di “Together – Raduno del Popolo di Dio” - tratto da together2023.net

    Roma (NEV), 23 gennaio 2023 – Si è tenuta questa mattina la conferenza stampa di presentazione della Veglia di preghiera ecumenica e dell’iniziativa “Together – Raduno del Popolo di Dio” che si terranno a settembre, alla Vigilia della XVI Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi sul tema: “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”.

    un frame dalla registrazione della conferenza stampa del 23 gennaio 2023 – Vatican News

    Alla conferenza stampa, che ha visto la partecipazione di diversi rappresentanti di chiese e comunità cristiane cattoliche, protestanti e ortodosse, sono intervenuti il cardinale Jean-Claude Hollerich; Frére Alois, Priore della Comunità di Taizé; l’Arcivescovo Ian Ernest, Rappresentante personale dell’Arcivescovo di Canterbury presso la Santa Sede; Sua Eminenza Khajag Barsamian, Rappresentante della Chiesa Apostolica Armena presso la Santa Sede; il pastore Christian Krieger, Presidente della Conferenza delle chiese europee (KEK) e della Federazione protestante francese (FPF).

    “La conferenza stampa di oggi ha ripetutamente messo in evidenza il rapporto tra il cammino sinodale intrapreso dalla chiesa cattolica e l’ecumenismo” ha dichiarato il Segretario esecutivo della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI), pastore Luca Baratto, presente in Sala stampa della Santa Sede.

    E ha aggiunto:

    “Credo che questo rapporto ci sia, a buona ragione, prima di tutto perché esistono tante chiese cristiane che hanno una propria esperienza di sinodalità rispetto alla quale la chiesa cattolica si è posta in ascolto in vari modi. E poi perché parlare di sinodalità non significa semplicemente parlare della struttura della chiesa organizzativa o dell’ecclesiologia, ma si tratta anche di parlare del modo in cui i cristiani intendono collegarsi gli uni con gli altri sostanzialmente. Quindi, ecumenismo e sinodalità sono sicuramente due concetti che si intersecano, anche in questa occasione. Sull’iniziativa credo che sia importante anche per le chiese evangeliche impegnarsi perché se si andrà a convergere in Piazza san Pietro per una veglia di preghiera, tuttavia la giornata sarà dedicata a dei percorsi cittadini in cui verranno valorizzate le diverse voci cristiane presenti in città, presenti a Roma, anche quelle delle chiese evangeliche. Farsi trovare pronte con un’offerta di incontri, su temi che ci sono propri, e di percorsi che possono far vedere ed evidenziare i luoghi evangelici della città mi sembra appunto una cosa buona e un’occasione da non perdere”.

    La Veglia di preghiera ecumenica sarà presieduta da papa Francesco e si inserisce all’interno di una “iniziativa ecumenica promossa dalla Comunità di Taizé in collaborazione con la Diocesi di Roma, la Segreteria Generale del Sinodo, il Dicastero per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, oltre a numerose altre chiese cristiane e realtà associative ecclesiali ed ecumeniche”, si legge nel Bollettino ufficiale.


    Per una teologia dello Spirito

    Lo spirito sinodale e lo spirito di unità dei cristiani, ha detto Hollerich nella sua introduzione, si fondano sul comune battesimo. “Ci sono fratelli e sorelle battezzate in altre chiese. Come cattolico, dico che abbiamo bisogno di loro, abbiamo bisogno di voi, per essere davvero in un cammino di conversione”. Negli ultimi anni, grazie al Dicastero diretto dal cardinale Koch, “tante differenze dottrinali sono state comprese meglio. Ora dobbiamo andare oltre” ha detto ancora il cardinale. Sottolineando che porre l’accento, nel cammino sinodale, sul battesimo e sullo spirito santo “sia una grande opportunità per un passo in più nell’ecumenismo. Abbiamo visto in altre chiese quanto sia importante la teologia dello spirito. Noi umilmente dobbiamo apprendere da loro e garantire un ruolo maggiore allo spirito, nelle nostre azioni e nella chiesa. Non c’è reale sinodalità senza unità fra i cristiani […] Abbiamo bisogno di sorelle e fratelli di altre chiese. Possiamo imparare da loro che ci sono tanti modi diversi di essere sinodali e dare vita a un nuovo inizio. L’ascolto dello Spirito Santo e la conversione alla sinodalità ci porterà più vicini come sorelle e fratelli in Cristo”.

    Giovani chiamano all’ascolto dei poveri e della terra

    Frére Alois ha invitato a impegnarsi nel progetto sinodale con queste parole: “Società e chiese hanno bisogno di unità. Dobbiamo fare lo sforzo importante di ascoltare le giovani generazioni, che ci spingono a essere attenti alla solidarietà e alla responsabilità ecologica, al grido dei poveri e della terra”.

    Nuove ali per l’ecumenismo

    Ernest ha ricordato la lunga tradizione sinodale anglicana e rimarcando “l’impegno di tutte le chiese in una ricerca di comprensione, come testimoni della compassione di Dio in un mondo che ha bisogno di giustizia e di pace”. Ha inoltre sottolineato come questo cammino riprende la visione del Concilio Vaticano II che riunisce in modo diverso il popolo di Dio di ogni angolo del mondo: “un processo che ci porta verso la chiesa che ascolta, che va oltre i confini della chiesa di Roma e apre le porte a una collaborazione più ampia, a un ecumenismo dell’azione e per promuovere l’inclusività […] Il cammino sinodale di papa Francesco darà nuove ali a come stiamo insieme in modo ecumenico”.

    Umiltà è fonte di ispirazione

    Barsamian ha parlato di come il processo sinodale avviato da papa Francesco sia accolto positivamente, grazie anche al coinvolgimento di altre denominazioni, da oriente a occidente. Ha inoltre sottolineato il valore dell’incontro, ad esempio nelle occasioni in cui ha potuto presentare le tradizioni sinodali delle chiese orientali ortodosse, in particolare quella armena, ravvisando in questo cammino “Apertura e sincerità, spirito di umiltà”, in continuità come già detto del Vaticano II e indicando Francesco come “fonte e ispirazione di questa visione. Ammiro davvero e amo la sua umiltà. Il santo Padre, il suo spirito, è di grande esempio. Ci motiva e ci incoraggia tutti a raggiungere l’unità”.

    “Ascoltare tutto il popolo di Dio è una grande novità”

    Il presidente della KEK Krieger ha espresso gratitudine per il fatto che altre chiese siano state invitate a dare il loro contributo: “Questo segnerà la storia delle chiese per decenni. Non solo per la chiesa cattolica, ma per tutto il movimento ecumenico. La KEK è molto sensibile al modo in cui il papa ha cercato di coinvolgere le altre chiese nel processo sinodale. Come pastore della chiesa riformata credo e so che il processo sinodale ha un carattere trasformativo, poiché tutte le decisioni che vengono prese sono frutto di un processo che segna la chiesa. Non si entra nell’ascolto, nello scambio o in un dibattito senza venirne trasformati. È azione dello Spirito di Dio che per la prima volta nella storia dell’ecumenismo le chiese preghino per altre chiese. Credo sia importante accogliere l’invito e che anche tutti i protestanti in Italia prendano parte a questo raduno, alla veglia e alle attività preparatorie. […] La realtà sinodale è molto diversa nelle chiese. Nella famiglia ortodossa è l’incontro di vescovi e patriarchi. Nella mia chiesa mette insieme laici e laiche, ministri e ministre di culto, teologi… questo processo organizzato dalla chiesa cattolica, di ascolto in tutto il mondo, di ascoltare tutto il popolo di Dio, è una grande novità. Nei sinodi inoltre siamo abituati a pregare per le questioni interne. L’invito a tutte le chiese di pregare per il percorso della chiesa cattolica è anche una cosa nuova per cui sento di essere molto grato”.

    Camminare con il Signore

    Hollerich ha chiuso i lavori dicendosi “fiducioso che in quanto chiesa potremo progredire insieme.  Non possiamo andare avanti come cattolici senza guardare con umiltà le altre confessioni cristiane. Siamo chiamati a camminare con il Signore, ad affidarci a Dio e allo Spirito Santo. Non è politica della chiesa, stiamo parlando della preghiera del popolo di Dio che cammina insieme in umiltà”. E ha annunciato che dopo la veglia, a settembre, i vescovi e i partecipanti al Sinodo si riuniranno in ritiro per tre giorni.

    Qui la registrazione integrale della conferenza stampa

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      Elena Ribet
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      Redattrice dell’Agenzia stampa Nev-notizie evangeliche

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