Armi e miliardi. Gli “affari di piombo”

Un business mai in declino, in Italia e nel mondo, i cui effetti contrastanti interrogano le coscienze. Un comunicato dell’Osservatorio sulle spese militari italiane e un dibattito a Torino per parlare di “industria italiana della Difesa, leggi preposte a regolare il commercio di materiale bellico e consuetudine di aggirarle”

Un dettaglio della copertina del libro di Futura D’Aprile "Crisi globali e affari di piombo" (SEB27) https://www.seb27.it/content/crisi-globali-e-affari-di-piombo

Roma (NEV), 30 marzo 2023 – La Commissione globalizzazione e ambiente (GLAM) della Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI) rilancia il comunicato dell’Osservatorio sulle spese militari italiane (MIL€X). Gli Stati maggiori delle Forze armate hanno chiesto investimenti straordinari per nuovi armamenti. “Sarà di almeno 25 miliardi di euro il costo degli investimenti straordinari in nuovi armamenti – scrive MIL€X – se il ministro della Difesa Guido Crosetto recepirà le proposte che i Capi di Stato di maggiore di Esercito, Marina e Aeronautica hanno avanzato nelle loro audizioni programmatiche alle Commissioni Difesa di Camera e Senato”. Un programma di riarmo, prosegue l’Osservatorio, “imponente, che avrebbe un notevole impatto sui bilanci statali, giustificato dai militari con il rischio concreto di una guerra determinato dal conflitto in Ucraina, ma che suscita più di una perplessità. Anche in considerazione del record di approvazioni di programmi di procurement militare avvenuto nella scorsa Legislatura”.

Sul tema delle armi e dei sistemi bellici made in Italy, questa sera a Torino (ore 18 al Circolo dei lettori), Riforma – Eco delle valli valdesi insieme all’Ordine dei Giornalisti del Piemonte e alla casa editrice SEB27 promuovono un dibattito.Politica e industrie italiane nel mercato delle armi da guerra: come contribuiscono al perdurare dei conflitti bellici, alla repressione dei regimi autoritari, alle migrazioni; perché il settore Difesa, i cui profitti non declinano mai, viene considerato strategico e quanto contribuisce a Pil e occupazione”. Si legge così sulla pagina del Circolo dei lettori dedicata all’evento, che vede la partecipazione di Futura D’Aprile, esperta di Affari Internazionali e in armamenti e collaboratrice del quotidiano Domani; Alberto Perduca, ex Procuratore capo di Asti, legal officer presso i Tribunale penale internazionale per i crimini commessi nell’ex Jugoslavia e poi nell’agenzia antifrode di Bruxelles Olaf, e capo della missione Eulez, moderati da Davide De Michelis, giornalista professionista, autore e regista di documentari televisivi. Futura D’Aprile è tra l’altro autrice del libro “Crisi globali e affari di piombo” (SEB27), con prefazione di Alex Zanotelli, volume nel quale presenta una panoramica sull’industria italiana della Difesa, sulle leggi preposte a regolare il commercio di materiale bellico e sulla consuetudine di aggirarle. “Quello delle armi è un business mai in declino in Italia come nel resto del mondo – scrive Riforma citando il volume – «I suoi profitti crescono sia durante i conflitti geo-politici, sia in caso di crisi economiche, come quella causata dalla pandemia da Covid-19. Lo Stato, considerando strategico il settore della Difesa, lo sostiene e gli fa scudo per non esporlo alla volatilità del mercato. L’inasprirsi del conflitto bellico ai margini dell’Unione Europea ha spronato i parlamenti a votare deroghe all’export in zone di guerra e l’innalzamento delle spese militari, cosicché mentre in Ucraina, come in Yemen o in Libia i civili subiscono le terribili conseguenze della guerra, i profitti delle holding di tutto il mondo continuano indisturbati la loro scalata»”.

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